Nutriscore addio? Commissione UE non smentisce
Lollobrigida: "Se la notizia confermata, sarebbe una vittoria per l'Italia"
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La Commissione Europea sarebbe pronta a cestinare il Nutriscore, dopo che la sua estensione a tutta l'UE è stata stoppata da un gruppo di Paesi capeggiati proprio dall'Italia. L'indiscrezione arriva da un'emittente radiofonica francese, dopo aver esaminato un documento UE, in cui il responsabile della DG Agri Wolfgang Burtscher afferma che "una prossima proposta sull’introduzione di un logo nutrizionale armonizzato e obbligatorio per tutti i paesi Ue non copierà nessun sistema esistente".
Interrogata in merito durante un briefing, la portavoce della Commissione europea per il Clima Anna-Kaisa Itkonen ha glissato, evitando sia di confermare, sia di smentire la notizia. "Stiamo lavorando ampiamente sull’etichettatura alimentare, attraverso studi scientifici, consultazioni pubbliche e sondaggi mirati", ha affermato Itkonen. "Ciò ha confermato la complessità della questione e ha evidenziato le difficoltà nel raggiungere soluzioni comuni. Quello che posso dirvi oggi su questo tema è che abbiamo un impegno a fornire informazioni trasparenti ai nostri consumatori e continueremo a lavorare in collaborazione con gli Stati membri per arrivare a una soluzione che sia prima di tutto la migliore per i consumatori e per tutti coloro che dovranno implementarla".
Le indiscrezioni sull'accantonamento del Nutriscore - nel caso in cui il fatto dovesse essere confermato - sono state accolte dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida come "una vittoria importante per l’Italia" e per il "governo Meloni che da sempre si è battuto per le nostre eccellenze contro le indicazioni ingannevoli del Nutriscore".
"Sin dal nostro insediamento", ha commentato Lollobrigida, "sosteniamo che un sistema di etichettatura non può penalizzare i prodotti di qualità con valutazioni fuorvianti e condizionare il mercato ma informare. La Commissione europea sembra finalmente riconoscere le nostre ragioni: continueremo a lavorare per garantire un’informazione chiara e trasparente ai cittadini senza danneggiare le eccellenze del Made in Italy".
In caso di conferma, gioisce anche il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, che parla di "una decisione che dovrebbe far riflettere, perché dimostra le fragili fondamenta scientifiche di quell’algoritmo e perché evidenzia la scorrettezza di etichette troppo semplicistiche, che abbagliano i consumatori anziché informarli. Per questo", aggiunge Centinaio, "mi auguro che la Commissione europea faccia una riflessione analoga anche per ciò che riguarda le etichette allarmistiche sul vino. Così come non si possono mettere sullo stesso piano le patatine prefritte e la verdura, come fa il Nutriscore, allo stesso modo non si possono paragonare sigarette, superalcolici e un bicchiere di vino ai pasti”.
L'auspicio del vicepresidente del Senato è che "a Bruxelles si chiariscano le idee una volta per tutte e la smettano di seguire i suggerimenti, se così vogliamo chiamarli, delle multinazionali, che promuovono solo gli alimenti e le bevande che possono produrre dove vogliono e vendere poi nei nostri Paesi. Noi", conclude Centinaio, "continueremo a difendere i prodotti della dieta mediterranea, legati al territorio e grazie ai quali il nostro è uno dei popoli più longevi al mondo”.
EFA News - European Food Agency