Aife: foraggi essiccati perfettamente sostenibili
Certificazione Iso 14044 grazie al progetto realizzato insieme all'Università di Bologna

Presentati i risultati in un convegno a Sana, dove si è parlato di sostenibilità di filiera con Bianchini (UniBologna), .Deserti (Parmigiano Reggiano), Salieri (Inalca), Tassinari (Assosementi)
Si è tenuto il 25 febbraio scorso, presso lo Spazio Lab Accademy allestito all’interno di SanaFood (BolognaFiere, 23-25 febbraio 2025) un importante incontro organizzato da Aife/Filiera Italiana Foraggi per presentare i risultati del progetto “Valutazione dell’impronta ambientale del foraggio essiccato in Italia”, che l’associazione ha commissionato nel 2024 a Turtle srl, spin-off dell’Università di Bologna, fondato e tuttora amministrato da Augusto Bianchini, docente presso l’Ateneo bolognese.
All’appuntamento, che ha registrato in sala un’ottima presenza di addetti ai lavori, hanno partecipato il presidente e il direttore di Aife/Filiera Italiana Foraggi, rispettivamente Gian Luca Bagnara e Riccardo Severi; il direttore generale del Consorzio del Parmigiano Reggiano Riccardo Deserti; il manager della qualità di Inalca-Gruppo Cremonini Francesco Salieri; il presidente di Assosementi Eugenio Tassinari oltre naturalmente al professor Augusto Bianchini il quale ha introdotto i lavori illustrando i risultati del progetto che, come ha dichiarato, “ha coinvolto cinque delle aziende più rappresentative associate ad Aife/Filiera Italiana Foraggi che su base volontaria hanno aderito all’iniziativa", ha spiegato. "Sono stati analizzati i dati degli ultimi 5 anni di ciascuna impresa, coinvolti 8.000 ettari di superficie agricola e 150mila tonnellate/anno di foraggio disidratato prodotto. Il tema di progetti come quello commissionato da Aife/Filiera Italiana Foraggi parte dalla misurazione, che ne rappresenta la struttura e che in questo caso specifico è stata suddivisa in due fasi.
La prima ha riguardato l’analisi dell’impatto ambientale derivante dalla produzione di foraggio essiccato lungo l’intera catena produttiva che dalla lavorazione agricola e dal trasporto passa per la disidratazione, il confezionamento e la distribuzione al cliente finale; la seconda ha invece riguardato la valutazione dei potenziali benefici dovuti alla coltivazione di erba medica, partendo dagli assorbimenti di carbonio per arrivare alla fissazione dell’azoto nel terreno e all’utilizzo dei fertilizzanti. Dall’elaborazione di questi dati è emerso che in termini di CO2 equivalente, la produzione di foraggio nelle cinque aziende coinvolte, si traduce mediamente in circa 242 kg per ogni tonnellata prodotta. Grazie ai risultati ottenuti, ritenuti comparabili, riproducibili, trasparenti e robusti, è stato possibile richiedere e ottenere la Certificazione di sostenibilità Iso 14044 che garantisce il riconoscimento a livello internazionale del metodo utilizzato”.
“Oggi, grazie ai risultati di questo progetto innovativo", ha dichiarato nel suo intervento Gian Luca Bagnara, "possiamo vantare ed esibire ai nostri stakeholder un passaporto vero e proprio che certifica la qualità del foraggio essiccato e disidratato prodotto nelle aziende associate ad Aife/Filiera Italiana Foraggi, fornendo una solida base per l’avvio di altre attività e la comunicazione dei risultati ottenuti con la Fase 1 del progetto, quella indispensabile per ottenere la certificazione”.
“Il progetto deve essere considerato un punto di partenza e non di arrivo", è intervenuto Bianchini, "per favorire ulteriori indagini finalizzate a quantificare i potenziali benefici per la biodiversità, l’erosione del suolo, i sequestri e gli assorbimenti di carbonio”. La tavola rotonda successiva ha coinvolto nella discussione tutti gli altri partecipanti all’incontro che a seconda del comparto rappresentato, bovine da latte, bovini da carne, produzione delle sementi, hanno sottolineato l’impegno a perseguire progetti di autentica sostenibilità che, come ha ricordato Bianchini nel suo intervento, “non riguarda un singolo processo, bensì l’intero sistema produttivo perché la sostenibilità ambientale, economica e sociale sono strettamente e indissolubilmente legate tra loro: questo ci permetterà di diventare un modello di business in grado di competere sul mercato riducendo i costi”.
All’incontro ha fatto una breve visita anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, giunto a BolognaFiere in occasione di SanaFood.lml
EFA News - European Food Agency