Dazi /5. Non solo Trump. Pechino studia la controffensiva
Governo cinese si prepara ad avanzare, a sua volta, misure protezionistiche agroalimentari
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La Cina sta studiando e formulando contromisure pertinenti in risposta alla minaccia degli Stati Uniti di imporre un'ulteriore tariffa del 10% sui prodotti cinesi. A riferirlo è il quotidiano Global Times, menzionando una "fonte affidabile", specificando che i prodotti agroalimentari statunitensi saranno al centro della nuova linea protezionista di Pechino, che li inserirà in un elenco ad hoc.
"Se gli Stati Uniti insistono nell'imporre tariffe unilaterali e annunciano formalmente misure pertinenti, la Cina adotterà sicuramente contromisure forti e potenti", ha sottolineato la fonte. Del resto, il governo cinese è compatto nella contrarietà ai dazi statunitensi, che l'amministrazione Trump sta formalizzando in queste settimane nei confronti di pressoché tutto il mondo, con le motivazioni più disparate: nel caso di Pechino, il pretesto è il fentanyl.
Venerdì scorso, nel commentare il piano protezionista Usa, un portavoce del ministero del Commercio cinese (Mofcom) ha affermato che la Cina è uno dei Paesi più severi al mondo in materia di lotta alla droga, sia in termini di politica che di attuazione, e che Pechino sta conducendo una cooperazione internazionale con altri Paesi, tra cui proprio gli Usa, in materia di lotta alla droga.
"La Cina spera che gli Stati Uniti non ripeteranno i propri errori e torneranno prontamente sulla strada giusta per risolvere le divergenze attraverso un dialogo equo. Se gli Stati Uniti insistono nel procedere per conto proprio, la Cina adotterà tutte le contromisure necessarie per salvaguardare i propri legittimi diritti e interessi", ha affermato il portavoce del Mofcom.
Commentando anche la minaccia di tariffe aggiuntive da parte degli Stati Uniti, venerdì scorso Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha ribadito che la Cina si oppone fermamente ai dazi americani e che, quindi, difenderà risolutamente i suoi legittimi interessi. "Se gli Stati Uniti continuano a usare la questione del fentanyl per fare pressione, ricattare, costringere e minacciare la Cina, sarà solo controproducente e darà un colpo al dialogo e alla cooperazione tra Cina e Stati Uniti nel campo del controllo della droga", ha detto Lin in una conferenza stampa.
EFA News - European Food Agency