Jack Daniels si ribella al Canada
Brown Forman contesta la decisione di togliere dagli scaffali i liquori Usa: "risposta sproporzionata"

“Peggio di un dazio”. È così che Brown Forman, il produttore del whisky Usa Jack Daniels definisce la decisione del Canada di togliere dagli scaffali dei negozi i liquori made in Usa per ritorsione contro i dazi decisi dal presidente Trump (leggi notizia EFA News). A esprimere il disappunto ci ha pensato direttamente l'amministratore delegato di Brown-Forman, Lawson Whiting, secondo cui il ritiro dei liquori americani dagli scaffali dei negozi da parte delle province canadesi è “peggio di una tariffa” e una “risposta sproporzionata” alle tasse imposte dall'amministrazione Trump.
Secondo Whiting, la decisione presa da 13 province canadesi di invitare a "consumare canadese" togliendo i liquori Usa di negozi, “è peggio di un dazio, perché ti toglie letteralmente le vendite e rimuove completamente i nostri prodotti dagli scaffali”. Il Canada, sottolinea il manager in una call con gli analisti, rappresenta solo l'1% delle vendite totali dell'azienda, che può quindi sopportare il colpo, anche se il Canada ha imposto tariffe del 25% sui beni importati dagli Stati Uniti, tra cui vino, liquori e birra.
Whiting ha aggiunto che l'azienda terrà d'occhio ciò che accadrà in Messico che, secondo il suo rapporto annuale, ha rappresentato il 7% delle sue vendite nel 2024. Pur mettendo in guardia dalla “continua incertezza e dai venti contrari nell'ambiente esterno”, Whiting si è detto fiducioso sul percorso che la società ha intrapreso.
Quest'anno Brown-Forman ha risentito di un rallentamento della domanda, guidata dagli Stati Uniti, dal Canada e dall'Europa, che ha compensato i benefici derivanti da vendite più forti nei mercati emergenti come il Messico e la Polonia. La multinazionale ha chiuso il 2024 con vendite nette scese del 3% rispetto al 2023, a 1,04 miliardi di dollari: qualcosa in meno rispetto alle stime degli analisti di 1,07 miliardi di dollari. Per l'anno fiscale 2025, Brown-Forman prevede una crescita delle vendite nette compresa tra il 2% e il 4%. L'azienda, che compie nel 2025 150 anni, ha intrapreso misure di riduzione dei costi, tra cui una massiccia riduzione della forza lavoro (leggi notizia EFA News).
EFA News - European Food Agency