Barilla: grandi donne dietro una grande marchio
In occasione dell'8 marzo, il gruppo porta alla ribalta le sue professionalità femminili

Agronome, chimiche e tecnologhe alimentari: le "quote rosa" raccontano la loro esperienza in azienda.
Cosa c'è dietro la qualità, la sicurezza e il gusto di un piatto di pasta, un vasetto di pesto o una confezione di biscotti Barilla? 4 volte su 10, il talento di una donna. I numeri parlano chiaro: il 38,5% degli Executive e Manager Barilla nel mondo sono donne, con il 47% delle dipendenti che lavora a diretto riporto del Global Leadership Team. Guardando al futuro, l'azienda sta preparando il 42% di professionalità femminili ad assumere ruoli di leadership nei prossimi 5-10 anni attraverso specifici percorsi di valorizzazione dei talenti, affiancati da iniziative concrete per promuovere la parità di opportunità e supportare lo sviluppo professionale di tutte le sue persone.
Il trend si conferma positivo anche nell'ultimo anno, con un turnover in entrata femminile (9,3%) che supera la media aziendale (8,7%), testimoniando l'efficacia delle politiche di inclusione e la vitalità di un ambiente professionale che favorisce innovazione e equilibrio vita-lavoro.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna (8 marzo), Barilla racconta il suo impegno per la parità di genere e la valorizzazione del talento femminile attraverso le storie di cinque esperte del team Ricerca, Sviluppo e Qualità. Agronome, chimiche e tecnologhe alimentari che, con le loro competenze scientifiche, garantiscono ogni giorno qualità, sicurezza e sostenibilità ai prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Una di queste è Rosamaria Petrosino, Global RD&Q Capabilities Vice President. In Barilla dal 1993, dopo più di trent'anni di carriera, guida un team di 35 ricercatori in diverse aree della ricerca e sviluppo. "Il nostro lavoro incrocia l'arte della gastronomia, che combina ingredienti e sapori per creare prodotti gustosi, e la scienza, che analizza i fenomeni chimico-fisici e microbiologici che determinano la qualità e la sicurezza del cibo e dei processi produttivi – afferma Petrosino - "Garantire che un prodotto possa essere replicato con costanza su larga scala, mantenendo le stesse caratteristiche di qualità e affidabilità, richiede competenze ingegneristiche di processo e una solida conoscenza di tutti i fattori che influenzano il prodotto finale", conclude.
Un altro tassello cruciale è la sicurezza alimentare: nei laboratori Barilla, vengono condotte oltre 250mila analisi all'anno per monitorare la qualità di ogni fase della produzione, dalla selezione delle materie prime fino alle caratteristiche finali del prodotto, ma non solo. I laboratori di Ricerca Barilla sono anche il centro dell'innovazione scientifica e sensoriale, ambito in cui opera Francesca Lambertini, Allergens Research & Labs' Management Scientist. "Sono in Barilla dal 2011 e il mio lavoro spazia dalla gestione operativa del laboratorio alla ricerca avanzata, migliorando le metodologie analitiche per rilevare allergeni negli alimenti e materie prime”, racconta. Qui, ricerca e tecnologia si combinano per analizzare ed affinare scientificamente ogni dettaglio della pasta al dente perfetta: texture, punto di rottura e ruvidità, grazie a strumenti come il Rugosimetro, che misura, nell'ordine di grandezza di micron, la superfice della pasta e la sua capacità di trattenere il condimento.
L'innovazione e le analisi di qualità in Barilla non si basano solo sulla tecnologia: "L'elemento umano resta insostituibile", spiega Federica Quaini, Sensory and Analytical Food Science Associate Director di Barilla, che, dal 2016, guida un panel di circa 20 assaggiatori esperti addestrati per valutare con metodo scientifico ogni dettaglio sensoriale del prodotto. "La consistenza è una sfida unica nell'analisi alimentare. Esistono tecnologie avanzate per rilevare aromi e sapori, ma nessuno strumento può replicare con precisione le sensazioni della masticazione. Per questo, l'analisi sensoriale umana resta essenziale, sia per le ricette più strutturate della bakery, sia per un alimento come la pasta, che dietro la sua apparente semplicità cela una straordinaria complessità tecnica. I nostri assaggiatori e le nostre assaggiatrici operano in condizioni controllate per eliminare ogni interferenza o bias che possa alterarne la percezione. Siamo inoltre tra le prime aziende ad aver aderito alla Società Italiana di Scienze Sensoriali (Siss), un modo per confrontarsi con altre realtà e per restare sempre aggiornati”.
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EFA News - European Food Agency