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Commercio estero, il Piemonte scivola in 5a posizione

Nel 2024 il valore dell'export è sceso del 4,9%: l’alimentare con oltre 8,6 miliardi di merci esportate sale del 4,7%

I dati Istat sull'export pubblicati oggi (leggi notizia EFA News) non rendono giustizia al Piemonte che scivola in quinta posizione tra le regioni italiane. Secondo i dati Unioncamere Piemonte, nel 2024 il valore delle esportazioni di merci piemontesi si è attestato a 60,5 miliardi di Euro, registrando un calo del 4,9% rispetto al 2023, anno in cui le vendite oltre confine di merci piemontesi avevano raggiunto 63,6 miliardi di Euro. 

Anche le importazioni hanno manifestato una contrazione lievemente meno intensa (-3,7%), raggiungendo 45,3 miliardi di Euro. Il saldo della bilancia commerciale, pari a 15,3 miliardi di Euro, si è confermato, dunque, ancora una volta di segno positivo. Il fatto è che, se nel 2023 il Piemonte aveva segnato il risultato migliore tra le principali regioni esportatrici italiane, nel 2024 non solo ha evidenziato il calo più significativo, ma ha anche perso la quarta posizione a vantaggio della Toscana, regione che, invece, ha fornito il contributo più significativo per la tenuta dell’export nazionale.

A livello settoriale, i mezzi di trasporto, nonostante il calo medio annuo del 21,3%, rappresentano ancora il primo settore di specializzazione delle esportazioni piemontesi con una quota del 21,4%. Al secondo posto si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si è attesta al -0,6% sul 2023. L’alimentare, con oltre 8,6 miliardi di merci esportate nel 2024, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento del 4,7% delle esportazioni. La filiera del tessile e abbigliamento, grazie a uno sviluppo delle vendite oltre confine del 7,5% si porta in quarta posizione, mentre la chimica segna una contrazione dello 0,9%. La gomma plastica genera una quota del 7,4% e mostra un aumento dell’export dell’1,7%. I metalli, infine, subiscono un calo del 5,5% superiore a quello medio regionale.

Nel dettaglio dei singoli Paesi, Francia e Germania si confermano primo e secondo mercato di sbocco delle merci piemontesi, generando rispettivamente il 15,3% e 13,3% del valore complessivo. Gli Stati Uniti restano il terzo partner di riferimento dell’export piemontese, con una quota dell’8,3%: seguono Spagna, Polonia e Regno Unito, che hanno assorbito rispettivamente il 6%,5,3% e 4,2% del valore delle vendite oltre confine di prodotti locali. Restando all’interno dei confini comunitari si segnalano i risultati pressoché opposti messi a segno dalle esportazioni piemontesi in Belgio (-12,4%) e Paesi Bassi (+11,5%), mentre al di fuori si evidenziano la crescita registrata in Cina (+11,1%) e le flessioni scontate, per contro, in Svizzera (-9,9%) e Turchia (-15,2%).

"I dati del 2024 ci consegnano un quadro molto complesso per l'export piemontese -spiega Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte-. La nostra regione, fortemente orientata verso i mercati esteri, ha risentito delle turbolenze economiche globali. Questo risultato ci pone di fronte a sfide significative, ma non ci deve scoraggiare: è evidente che la nostra specializzazione in settori come l'automotive, in piena trasformazione, ci rende vulnerabili alle oscillazioni del mercato. Tuttavia, è importante sottolineare che il Piemonte mantiene un saldo commerciale positivo di 15,3 miliardi di Euro, segno di una solida base produttiva. Nonostante la flessione, alcuni settori mostrano segnali positivi come l'agroalimentare e il tessile-abbigliamento. Il nostro obiettivo è sostenere le imprese piemontesi nell'affrontare le difficoltà, promuovendo l'innovazione, la diversificazione dei mercati e la formazione professionale. Solo lavorando in sinergia potremo cambiare questo trend e recuperare la nostra posizione sui mercati internazionali".

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EFA News - European Food Agency
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