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Indagine su Turismo del vino: fatturato in ascesa per 53% imprese

Nel rapporto presentato oggi, sfide e opportunità del settore; studio a cura del Ceseo-Lumsa /Gallery

Si è svolta a Rom a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato, la presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino e il Ceseo (Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università Lumsa), il nuovo osservatorio inaugurato proprio in questa occasione. L’evento, moderato da Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione di Anna Isabella Squarzina (presidente Corso Laurea Mediazione Linguistica e Culturale Università Lumsa), Donatella Cinelli Colombini (direttore Ceseo), Violante Gardini Cinelli Colombini (presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino), Antonello Maruotti (professore ordinario di Statistica Università Lumsa), Francesco Bonini (rettore dell’Università Lumsa) e Dario Stefàno (presidente Ceseo). 

L’indagine Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità, a cura di Antonello Maruotti con la collaborazione di Pierfrancesco Alaimo Di Loro, Martìn Farfan e Federico Marsilii, è stata sviluppata su un campione rappresentativo di 237 cantine socie del Movimento Turismo del Vino, la prima realtà ad aderire al Centro Studi con piena condivisione degli obiettivi. “Lo studio rappresenta una fotografia approfondita dell’attività delle cantine del Movimento, realtà sempre più diversificata, dinamica e con lo sguardo orientato alla sostenibilità", ha spiegato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino. "Abbiamo coinvolto fin da subito le nostre aziende perché crediamo fortemente nelle potenzialità del Centro Studi nel condurre ricerche di alto rigore scientifico orientate alla valorizzazione delle peculiarità del settore e, al tempo stesso, all’analisi sistematica delle criticità e delle opportunità. L’indagine permetterà di sviluppare corsi di formazione per le cantine turistiche, supportare i presidenti regionali con dati aggiornati e affidabili sul settore, incentivare i soci Mtv a migliorare la propria offerta consolidando il ruolo leader nell'enoturismo italiano”.

L’identikit delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI): queste le quattro macro categorie analizzate nello studio che pone l'attenzione su alcuni dei temi più centrali per il settore, come l’integrazione di attività complementari all’esperienza in cantina, la nascita di nuove figure professionali e la digitalizzazione. Le prime evidenze confermano l’enoturismo come un settore in salute e sempre più attrattivo: il 53% del campione ha registrato un aumento del fatturato e, tra questi, 1 su 4 (24%), la crescita è stata addirittura a doppia cifra. Nonostante questa tendenza decisamente positiva, il settore sembra minacciato da un costante aumento dei costi segnalato dall’81% delle cantine: incrementi che erodono i margini di guadagno e che in molti casi risultano particolarmente significativi (il 29% registra una crescita compresa tra il 5% e il 10%, il 16% riporta un incremento tra il 10% e il 25%, e un significativo 8% dichiara un aumento superiore al 25%.). Uno scenario particolarmente critico soprattutto per le aziende di piccole dimensioni che rappresentano gran parte del campione (il 64% micro-imprese, 31% piccole imprese). Va ricordato inoltre che solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni annui di fatturato. Un altro elemento cruciale dell’indagine ha riguardato il ruolo della professionalizzazione e delle competenze all’interno delle aziende: attualmente solo il 38% delle cantine turistiche ha personale con competenze specifiche sulla Wine Hospitality.

Nelle altre spesso è il titolare a ricevere i visitatori (63%) o si direzionano occasionalmente verso l’accoglienza occasionalmente i dipendenti che si occupano di commerciale, comunicazione o altro personale aziendale. D’altra parte in gran parte dei casi, come visto appena sopra, flussi economici e fatturato non consentono di investire in personale qualificato. Ma l’accoglienza in vigna e cantina è un format ben più complesso e se la strada per dotare le cantine di addetti specifici è agli inizi, si è molto avanti su aspetti altrettanto determinanti. L’ospitalità è infatti il tema centrale per un'Associazione come il Movimento Turismo del Vino che, da oltre trent'anni, riscrive il modo di fare enoturismo rendendo l’esperienza in cantina più accessibile e inclusiva. Una direzione dimostrata dal livello sempre più elevato degli standard di accoglienza, sia a livello strutturale, in riferimento alla presenza di parcheggi, sale degustazioni attrezzate, aree di sosta per i camper e di percorsi accessibili per persone con difficoltà motorie, ma anche a livello di attività complementari offerte, in particolare quelle svolte all’aria aperta.

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Galleria fotografica Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino
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