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Shrinkflation, Ue apre procedura contro l'Italia

Lettera di costituzione in mora da Bruxelles contro le etichette informative

"La Commissione invita l'Italia a garantire il rispetto delle norme dell'UE sulla libera circolazione delle merci". Inizia così il comunicato di Bruxelles con cui la Commissione Ue avverte si avere avviato una procedura di infrazione contro il nostro Paese accusato di avere violato le regole libera circolazione di merci nello Spazio Unico. Materia del contendere è l'introduzione, prevista nel ddl Concorrenza di luglio 2024, dell'etichetta obbligatoria per indicare i prodotti colpiti dalla shrinkflation, la pratica che mira a combattere l'aumento dell'inflazione attraverso una riduzione della quantità di prodotto contenuta nella confezione, a parità di prezzo (leggi notizia EFA News).

"La Commissione -spiega la nota di Bruxelles- ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2025)4000) poiché quest'ultima non ha rimediato all'incompatibilità dei suoi obblighi di etichettatura con gli articoli da 34 a 36 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). L'Italia ha introdotto l'obbligo di apporre sui prodotti di consumo un'indicazione specifica che informa in merito alle situazioni in cui un prodotto, pur mantenendo inalterato il precedente confezionamento, ha subito una riduzione della quantità e un correlato aumento del prezzo per unità". 

"Sebbene la Commissione riconosca l'importanza di informare i consumatori riguardo a tali modifiche -aggiunge l'Ue-, l'obbligo di riportare questa informazione direttamente su ciascun prodotto interessato non sembra proporzionato. I requisiti nazionali in materia di etichettatura rappresentano un notevole ostacolo al mercato interno e compromettono gravemente la libera circolazione delle merci". 

"La Commissione -prosegue la nota- ritiene che le autorità italiane non abbiano fornito prove sufficienti della proporzionalità della misura, in quanto sono disponibili altre opzioni meno restrittive (ad esempio la fornitura delle medesime informazioni in prossimità dei prodotti interessati)". 

"Secondo la Commissione -aggiunge l'Ue-, l'Italia avrebbe inoltre violato la direttiva sulla trasparenza del mercato unico (direttiva (UE) 2015/1535), poiché la misura è stata adottata prima della scadenza del termine di differimento successivo alla notifica del disegno di legge da parte dell'Italia e senza tenere conto del parere circostanziato emesso dalla Commissione". 

"La Commissione -conclude la nota- procede pertanto all'invio di una lettera di costituzione in mora all'Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di emettere un parere motivato".

Cc - 48852

EFA News - European Food Agency
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