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Uk, gli esperti vogliono la "salt" tax

Un report invita il governo a estendere la tassa sullo zucchero a tutti gli alimenti trasformati

Mentre l'Italia si interroga sull'efficacia della sugar tax e decide, soprattutto dal lato dei produttori, che non va applicata, anche se il governo pare di avviso contrario pur attestandone il rinvio a data da destinarsi (leggi notizia EFA News) in Gran Bretagna insistono per una più estesa applicazione. Va in questo senso il nuovo rapporto britannico intitolato “Strumenti normativi per una dieta sana e sostenibile”, pubblicato dal Transforming UK Food Systems Programme dall'Università di Reading. Il report, pubblicato ieri 17 marzo, raccomanda al governo britannico di estendere la tassa sullo zucchero oltre le bevande analcoliche per coprire tutti i tipi di alimenti.

Il rapporto sottolinea come l'attuale tassa sulle bevande analcoliche nel Regno Unito abbia ridotto del 44% il contenuto di zucchero nelle bevande e suggerisce che un approccio simile per tutti i tipi di alimenti potrebbe contribuire ad affrontare l'obesità e le malattie legate all'alimentazione nel Paese. Il report chiede l'introduzione di una nuova tassa sul sale, simile a quella sullo zucchero, che potrebbe essere applicata a un'ampia gamma di alimenti nel tentativo di combattere i problemi di salute legati alle diete ad alto contenuto di sale, come l'ipertensione e le malattie cardiache. 

Gli autori del rapporto sostengono che norme più severe per il settore alimentare sosterrebbero gli obiettivi economici piuttosto che ostacolarli, poiché un ambiente e una forza lavoro sani sono essenziali per una crescita a lungo termine. Gli esperti ritengono, inoltre, che l'attuale approccio basato su metodi volontari, come le etichette informative sulle confezioni degli alimenti, non sia riuscito ad affrontare i gravi danni ambientali e i cattivi risultati in termini di salute a livello di popolazione.

L'estensione della tassa sullo zucchero a tutti gli alimenti trasformati sarebbe “vitale”, almeno stando a quanto dichiarato da Chris Hilson docente di Law and climate change dell'Università di Reading e autore principale del rapporto. “L'attuale tassa -dice l'esperto- ha ridotto con successo lo zucchero nelle bevande analcoliche, ma dobbiamo vedere lo stesso successo con prodotti come frullati, biscotti, yogurt e cereali per la colazione per migliorare la salute pubblica”. Misure obbligatorie nel settore alimentare, come una tassa sul sale, dovrebbero essere prese in considerazione dai parlamentari”.

Tra le altre raccomandazioni chiave contenute nel rapporto vi sono la definizione di obiettivi settoriali per le emissioni di gas serra nell'agricoltura, l'inclusione delle aziende lattiero-casearie e bovine nei programmi di autorizzazione ambientale, l'obbligo per le grandi aziende alimentari di riferire sulle vendite di prodotti non salutari e l'obbligo dell'etichettatura a semaforo degli alimenti sulla parte anteriore della confezione per tutti i prodotti.

“Non possiamo produrre cibo senza terreni sani, impollinatori fiorenti e un clima stabile, e nessuna economia trae vantaggio da una popolazione ammalata a causa di un'alimentazione scorretta -dice ancora Hilson-. Regolamenti più severi sul settore alimentare in generale potrebbero significare un ambiente più sano, oltre che una popolazione più sana. Fissare obiettivi di riduzione del consumo di carne rossa e lavorata è un modo in cui il governo può ridurre l'impatto del Regno Unito sul clima, riducendo al contempo il rischio di cancro”.

Fc - 48998

EFA News - European Food Agency
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