Irpinia-Sannio: export vini vale quasi 30 mln euro
Domanda sale in tutto il mondo, tranne in UK: negli Usa exploit di acquisti (+27%) pre-dazi

Circa trecento imprese verticali che vinificano e imbottigliano prodotti a marchio, una superficie vitata che con quasi 17mila ettari rappresenta i due terzi del vigneto Campania e un valore dell’export di vino di quasi 30 milioni di euro milioni di euro nel 2024, il 7% in più rispetto all’anno precedente per una quota sul totale delle spedizioni regionali che sale al 68%. Avellino e Benevento, con Irpinia e Sannio l’hub vinicolo della Campania felix, saranno presenti al prossimo Vinitaly in una collettiva di 3 mila mq della Camera di Commercio composta da 111 aziende - all’interno del padiglione Campania - che identificano il 75% dell’intera produzione delle due province. Collettiva tra le più rosa d’Italia, se si considera che – secondo le rilevazioni di Ismea - la quota campana delle conduttrici di imprese al femminile è al 39%, la più alta in assoluto tra le regioni del Belpaese e di 11 punti più elevata rispetto alla media nazionale (28%).
“Nel medio periodo", ha detto il commissario della Camera di Commercio Irpinia-Sannio, Girolamo Pettrone, "le nostre imprese del vino sono state protagoniste di una buona crescita sui mercati internazionali. Ora con lo spettro dei dazi statunitensi – su una piazza che vale il 30% del totale export, ben oltre la media nazionale - e il conseguente crollo del Pil di Paesi che rappresentano mercati di sbocco, come la Germania, è ancora più urgente mettere a punto strategie mirate in favore del settore. Serve puntare", ha aggiunto, "su una promozione in grado di aprire nuovi varchi di mercato, sul posizionamento medio alto dell’offerta, sull’identità territoriale e sull’innovazione. Non è un caso se il leit-motiv della collettiva organizzata assieme ai Consorzi di Irpinia e Sannio si concentra sulle “Storie di futuro” e quindi sulle attività legate all’innovazione”.
In questa direzione va il progetto Dioniso, realizzato con il distretto Aerospaziale della Campania (Dac) e pronto per la messa a terra. Una rivoluzione, fondata sul concetto di data common che sarà in grado di favorire le imprese in materia di viticoltura di precisione basata sulla combinazione di misure di campo, sistemi di telerilevamento con sensori aviotrasportati, informazioni satellitari e indagini di prossimità mediante l’utilizzo di reti di sensori per il monitoraggio microclimatico. Il distretto enologico irpino-sannita produce in media 35 milioni di bottiglie l’anno per un controvalore complessivo alla produzione, rilevato dalla Regione Campania, di 120 milioni di euro, oltre i 2/3 del totale regionale.
Sul fronte export (+7%, a oltre 29 milioni di euro) vola la domanda degli Stati Uniti, principale buyer sia per Irpinia che per Sannio, che raggiunge il 30% delle spedizioni e segna un +27% in parte condizionato dall’anticipo di mercato dovuto ai pre-dazi. Salgono gli ordini di vini irpini da Germania (+7%) e Svizzera (+10%), rispettivamente secondo e terzo buyer, mentre per il Sannio sul podio vola la domanda spagnola (+292%) ma scende quella Uk (-48,5%). Un vigneto, quello delle 2 denominazioni, che produce l’80% dei vini certificati campani e che esprime 8 prodotti a marchio tra Dop (3 Doc, 4 Docg) e Igp (1) con una netta prevalenza di bianchi (54% nel Sannio e l’84% in Irpinia). Tra le Dop, spiccano i grandi bianchi con il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e la Falanghina del Sannio e tra i rossi il Taurasi e l’Aglianico del Taburno. Al Vinitaly, nutrito il cartellone del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia e del Sannio Consorzio Tutela Vini, con masterclass, presentazione di progetti, incontri b2b e molto altro.
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