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CLARA MOSCHINI

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I produttori del Roero contro il codice della strada

Protesta per il calo delle vendite: non è corretto equiparare vino e superalcolici

L’entrata in vigore del decreto che modifica il Codice della strada, fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini, sta generando effetti collaterali inaspettati, in particolare sul mercato del vino. Le nuove norme hanno prodotto un calo degli incidenti: parliamo di un -2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e, soprattutto, di una riduzione drastica pari al -20,3% degli incidenti mortali e delle vittime (-25,4%). Eppure i produttori vinicoli stanno pagando un prezzo molto alto per questa stretta anche se, secondo i dati preliminari diffusi da Polstrada e Carabinieri, il numero di morti sulle strade è sceso da 67 a 50 nelle due settimane finali del 2024, dato incoraggiante e in controtendenza rispetto al resto dell’anno. 

Tuttavia, questo presunto successo sul fronte della sicurezza stradale si scontra con il crollo delle vendite di vino fuori casa, segnalato da bar, ristoranti e cantine. Sebbene il consumo di alcol sia responsabile di meno del 10% degli incidenti totali, l’impatto sulle abitudini dei consumatori sembra essere stato immediato e significativo.

Tra le voci più critiche sulle conseguenze economiche del decreto ci sono i produttori vinicoli del Roero. Le amministrazioni comunali del Roero (Cuneo) sono chiamate a riflettere sulle strategie da adottare per proteggere un settore già fragile e meno noto al grande pubblico rispetto ai rinomati vini della vicina Langa. Se è indubbio che il consumo di vino debba essere consapevole e responsabile, è altrettanto fondamentale trovare un equilibrio tra sicurezza stradale e salvaguardia di un’economia locale che rappresenta una delle eccellenze enologiche del territorio.

Sabato scorso, 15 marzo, un gruppo di viticoltori, insieme ad alcuni amministratori locali, si è riunito al ristorante il Lago dei salici per discutere la questione. Ospite d’eccezione della serata è stato lo scrittore Giuseppe Cruciani, che ha presentato il suo nuovo libro. L’evento è stato promosso dai Vignaioli di Castellinaldo d'Alba (CN). Durante l’incontro è stata lanciata anche una provocazione. "Perché -dicono i vignaioli della zona- non si fanno test per gli stupefacenti e si criminalizza chi beve due bicchieri di vino? Equiparare il vino ai superalcolici non è corretto".



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