Buoni pasto alla scuola: è battaglia sindacale
Anief chiede ticket a 13 euro come per altri impieghi pubblici e protesta contro la disparità di trattamento

La prossimi settimana riprende il confronto all’Aran l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale 2022-2024 del personale dei comparti Scuola, Università, Ricerca. Il sindacato Anief, l'Associazione nazionale insegnanti e formatori, presente alla trattativa come le altre organizzazioni rappresentative, tiene a fare sapere che si batterà per fare approvare una serie di norme contrattuali troppo importanti per essere ancora rimandate.
Una di queste riguarda i buoni pasto giornalieri: si tratta di buoni, che l’Anief ha calcolato attorno ai 13 Euro al giorno, oggi assegnati solo al personale dei ministeri, anche quando operano in smart working, come ratificato di recente anche con il nuovo contratto delle Funzioni Centrali, in particolare con l’art. 14, comma 3 che “disciplina l’attribuzione del buono pasto nelle giornate in cui viene svolto lavoro agile” e che trova conferma nell’orientamento applicativo dell’Aran pubblicato alcuni giorni fa.
“All’Aran per un altro comparto pubblico -spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief- hanno approvato di fatto un automatismo che prevede l’erogazione del buono pasto nelle giornate di lavoro agile anche in assenza della misurazione della durata della prestazione. Sarebbe doveroso fare altrettanto con i lavoratori della scuola, prevedendo nel Ccnl 2022/24 l’introduzione dei buoni pasto per il personale scolastico, finanziabili attraverso la contrattazione di istituto. Dall’esterno -continua Pacifico- può sembrare una richiesta banale, ma non lo è, perché docenti e personale Ata non sono lavoratori di serie B, poiché alla pari di altri lavoratori pubblici svolgono con frequenza tempo prolungato o pieno. Secondo noi, il Buon pasto rappresenterebbe per loro un segnale di attenzione minimo ma sicuramente importante”.
Il sindacato Anief, quindi, si chiede: perché questo trattamento diversificato tra dipendenti pubblici dello stesso Stato? “I ministri Giuseppe Valditara e Anna Maria Bernini -aggiunge il presidente Anief- è bene che inseriscano, da subito, la medesima misura dei buoni pasto nell'atto di indirizzo dei comparti Istruzione, Ricerca, Università e Afam in vista del rinnovo contrattuale 2022-2024. Ancora di più perché a stabilire l’orientamento sui buoni pasto, a prescindere dalla sede di lavoro, è stata pure una recente sentenza della Cassazione. A questo punto non vi sono più dubbi: i buoni pasto rientrano in quelle misure di welfare da stabilire per via contrattuale”.
EFA News - European Food Agency