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CLARA MOSCHINI

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Confcooperative, Ue ambivalente su cibo sintetico

Piu attenzione alle tecniche utilizzate per produrre cibi ottenuti con processi di laboratorio

“In Europa c’è un approccio ambivalentemente: mentre da un lato fioriscono normative sempre più stringenti che potrebbero minacciare produzioni parte integrante della nostra alimentazione, dall’altra si aprono con troppa superficialità strade autorizzative per cibi prodotti attraverso una moltiplicazione cellulare di laboratorio e che con molta perplessità possiamo chiamare cibo". Lo ha detto il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commentando le istanze presentate alla manifestazione svolta da Coldiretti a Parma.

"La scienza, a nostro avviso -prisegue Drei- si è espressa ancora con il supporto di poche evidenze rispetto a una questione che potenzialmente può cambiare il volto dell’alimentazione dell’umanità. La richiesta avanzata da Coldiretti di prestare maggiore attenzione alle tecniche utilizzate per la produzione di cibi ottenuti con processi di laboratorio è dunque a nostro avviso legittima e condivisibile. Non si tratta di difesa corporativa o antiscientifica ma di richiesta di valutazione proporzionata all’ impatto di una simile innovazione sulla salute dei nostri figli”.

Mangiare è storia, cultura e soprattutto benessere. “Il cibo -aggiunge Drei- non è solo la prima fonte di benessere per la persona, ma è anche un tema intrinsecamente connesso alla storia, alla cultura e alla tradizione dell’Europa. Dalle nostre filiere sono nate produzioni virtuose che hanno contribuito ad aumentare la salute e il benessere dei cittadini europei. Per secoli abbiamo potuto approvvigionarci di prodotti di assoluta eccellenza che fanno la straordinaria ricchezza dei nostri territori e della nostra tradizione. Abbiamo una biodiversità che il mondo ci invidia e siamo chiamati a difenderla. È nostra responsabilità inoltre aver cura di quale tipo di alimentazione lasceremo alle nuove generazioni e con quale impatto sulla nostra salute”.

“Per questo -conclude il presidente- chiediamo anche noi all’Europa maggiore cautela nell’autorizzazione dei cibi prodotti da laboratorio. Specie in una fase in cui sono invece messi sotto accusa una quantità di prodotti naturali, spesso demonizzati: si pensi al vino ad esempio, con l’etichettatura di tipo allarmistico, la scritta ‘nuoce alla salute’ su cibi che hanno accompagnato la storia dell’umanità o ancora all’ipotesi di mettere su alcuni prodotti come olio e formaggi il semaforo rosso nella proposta di etichettatura Nutriscore che pare sia stata finalmente accantonata”.


 

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EFA News - European Food Agency
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