Roma, primo Forum Euromediterraneo dell'Acqua
Nell'autunno 2026: 45 paesi partecipanti da Ue, Medio Oriente e Nord Africa

Sarà Roma ad ospitare nell'autunno 2026 il primo Forum Euromediterraneo dell’Acqua. Lo ha confermato Maria Spena, presidente del comitato “One Water”, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua celebrata sabato 22 marzo e durante l’evento internazionale “Acqua, cura della risorsa e accesso universale” che si è svolto a Roma.
Il Forum Euromediterraneo dell’Acqua è co-organizzato con l'Istituto Mediterraneo dell'Acqua di Marsiglia e con la partnership dell'Unione per il Mediterraneo: "vedrà la partecipazione di 45 paesi membri dell’Unione Europea e dei partner mediterranei, Medio Oriente e Nord Africa per discutere le sfide della gestione della risorsa idrica, in particolare alla luce della crisi climatica che sta mettendo a dura prova il nostro ambiente”.
“Sarà un’occasione unica -spiega Spena- che segnerà un passo fondamentale nella creazione di politiche e iniziative condivise per tutelare l’acqua come bene comune. Il Forum non si limiterà a essere un semplice incontro internazionale, ma costituirà il culmine di un lungo percorso di sensibilizzazione, con eventi nazionali e internazionali che coinvolgeranno tutti i settori della società, dalla politica alla ricerca scientifica, fino alle istituzioni e alle organizzazioni locali”.
Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha espresso sostegno all’iniziativa. “L’acqua -ha scritto- è essenziale per la salute e il benessere delle persone. La risposta a una sfida così importante richiede un impegno collettivo al fine di rendere le risorse idriche accessibili a tutti, preservandole e utilizzandole in modo efficiente. L’Italia è in prima linea per mettere il tema dell’acqua in cima alle priorità dell’agenda internazionale e sta lavorando per favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche, con un impegno costante per il dialogo e la cooperazione internazionale”.
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato come l’acqua sia una risorsa che non può essere gestita in isolamento da ciascun paese. “Abbiamo tecnologie e competenze -ha spiegato il ministro- che possiamo mettere a disposizione dei Paesi in difficoltà. Dobbiamo pensare a una gestione integrata delle risorse idriche. Portiamo avanti diciotto impegni volontari della Water Conference di New York del 2023, nove del Mase e altrettanti del ministero degli Esteri, per un impegno finanziario complessivo di 6 miliardi di dollari. Siamo attivi nella cooperazione, molto sui Balcani e con l’Africa nell’ambito del Piano Mattei".
Sullo stato della risorsa idrica in Italia, Pichetto Fratin ha citato i temi della qualità dei corpi idrici, la riduzione delle perdite e la partecipazione delle realtà locali. "Di fronte al 42% di perdite negli acquedotti -spiega il ministro- la sfida è superare l’attuale numero dei gestori, arrivando a un centinaio con le spalle robuste per fare grandi investimenti, rinnovando per esempio gli acquedotti. Oggi le mille gestioni in economia sono fatte o da chi ha troppa acqua o da chi non ne ha e nessuno lo aiuta. Ecco la necessità di fare sistema". Tra i temi, Pichetto Fratin ha ricordato anche la depurazione, con "dieci miliardi di metri cubi l’anno di acque reflue" che potrebbero essere utili a fini irrigui.
"Acqua-ha aggiunto il ministro- vuol dire anche energia: oggi l’idroelettrico, in futuro l’idrogeno, con l’acqua stiamo pensando di fare gli accumuli per le produzioni discontinue. Dobbiamo diventare un Paese più moderno sul fronte del cambiamento climatico”, ha detto il ministro dell'Ambiente, citando “il PNACC con le sue 361 azioni, una parte riguardante l’acqua. La grande questione -ha concluso- è costruire una cultura ambientale di equilibrato utilizzo della risorsa”.
EFA News - European Food Agency