Dazi Usa/4. Panic selling nelle borse
Investitori spaventati dalla prospettiva di recessione: peggio dell'11 settembre

È panic selling. Le Borse europee, sulla scia del disastro di venerdì delle borse americane, sono entrate nel panico con gli investitori spaventati dalla prospettiva di una recessione che potrebbe essere innescata dalla guerra commerciale avviata dai dazi del presidente statunitense Donald Trump. Lo attestano la aperture dei listini europei. tutti crollati fin dalle prime ore di questa mattina. Tra i listini europei seduta negativa per Francoforte, che scende del 5,89%, sensibili perdite per Londra, in calo del 4,87%, e in apnea Parigi, che arretra del 5,62%. A picco Piazza Affari, con il FTSE MIB che accusa un ribasso del 5,88%, proseguendo la serie di quattro ribassi consecutivi, iniziata mercoledì scorso: sulla stessa linea, si abbattono le vendite sul FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 34.563 punti, in forte calo del 5,87%. Depresso il FTSE Italia Mid Cap (-5,18%); sulla stessa tendenza, in netto peggioramento il FTSE Italia Star (-5,29%).
Le prime avvisaglie si sono avvertite venerdì scorso quando le borse hanno cominciato a dare segni di instabilità: tra i mercati del Vecchio Continente lettera su Francoforte, che ha registrato un importante calo del 4,95%, è scesa Londra, con un ribasso del 4,95%, ed è crollata Parigi, con una flessione del 4,26%. A picco, venerdì scorso, anche Piazza Affari che ha accusato un ribasso del 6,53%.
I mercati oggi sono colpiti dalle dichiarazioni provenienti dall'amministrazione Usa nel weekend che ha mostrato posizioni ferme nell'intenzione di proseguire in una pronunciata politica fortemente protezionistica, nonostante le indiscrezioni di possibili dimissioni del segretario al Tesoro Bessent. Sul fronte macroeconomico, è crollato oltre le attese il sentiment degli investitori in Europa, secondo l'ultimo sondaggio condotto dall'Istituto Sentix tedesco.
Oggi scendono o perdono terreno tutte le Blue Chip di Milano. Le più forti vendite si manifestano su Leonardo, che prosegue le contrattazioni a -9,34%. Profondo rosso per tutti i titoli del FTSE MidCap: le più forti vendite si manifestano su Carel Industries, che prosegue le contrattazioni a -10,37%. Crolla De' Longhi, con una flessione del 9,80%. Vendite a piene mani su LU-VE Group, che soffre un decremento dell'8,93%.
Si tratta di un tonfo di proporzioni eccezionali, paragonabile ai giorni più bui della finanza: in una seduta, venerdì scorso 4 aprile, in Europa sono stati bruciati oltre 819 miliardi di Euro. Una flessione simile non si registrava dall’11 settembre 2001 quando il listino milanese perse il 7,57%.Un crollo, quello di venerdì seguito da quello attuale, che ricorda da vicino gli shock del fallimento Lehman Brothers nel 2008, del referendum Brexit nel 2016 e, fortunatamente non ancora, del crollo verificatosi il 12 marzo 2020, quando il Ftse Mib aveva lasciato sul campo il 16,92%.
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