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CLARA MOSCHINI

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Il vitivinicolo si conferma settore centrale in Italia

A Vinitaly la tavola rotonda tra Masaf, Ismea e Comitato nazionale vini

Il settore vitivinicolo conferma la sua centralità nell’agroalimentare nazionale e rafforza il suo ruolo di punta sui mercati internazionali. Con 14 miliardi di Euro di fatturato nel 2024, la filiera vitivinicola rappresenta il 10% dell’agroalimentare nazionale, grazie a 241 mila aziende agricole e agli oltre 680 mila ettari di superficie viticola investita nel 2024 e alle circa 30 mila imprese vinificatrici. I 44 milioni di ettolitri prodotti nel 2024 pongono il nostro Paese al vertice della classifica dei produttori mondiali, mentre l’export pari a quasi 22 milioni di ettolitri per oltre 8 miliardi di fatturato, confermano la nostra leadership tra i fornitori mondiali in volume e la seconda posizione in valore.

Se ne è discusso ieri al Vinitaly, durante la tavola rotonda tra Masaf, Ismea e il Comitato Nazionale Vini. L’evento è stato introdotto da Marco Lupo, Capo dipartimento Disai del ministero dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste e da Livio Proietti, presidente Ismea e moderato da Eleonora Iacovoni, direttore generale PQA del Masaf: al confronto su questi temi hanno partecipato anche Sergio Marchi, direttore generale di Ismea, Michele Zanardo, presidente del Comitato nazionale vini e Teresa Nicolazzi direttore generale Agebil del Masaf.

Ismea

Dalla relazione di Sergio Marchi (Ismea) è emerso come negli ultimi dieci anni l’Italia si a stato il Paese che ha incrementato maggiormente il valore delle esportazioni, con una crescita di oltre il 50%, molto più intensa di quanto avvenuto in Francia e in Spagna, i due principali competitor. Anche la positiva performance italiana del 2024 (+3,2% i volumi e +5,5% il valore) assume una rilevanza ancora maggiore alla luce della stabilità degli scambi globali, come si evince dai dati provvisori dell’OIV.

L’analisi dell’export per segmento qualitativo restituisce un ottimo risultato delle Dop, superiore rispetto alla media, con una crescita del 7,6% dei volumi spediti e del 6,5% degli introiti. Anche le esportazioni delle Igp sono aumentate ma in maniera meno intensa rispetto alla media (+2,8% in volume e +1,3% in valore); rispetto al 2023, si sono ridotti i volumi di comuni (-6,6%) e varietali (-1,5%), a fronte di un recupero del valore (rispettivamente +6,7% e +22,4%).

Comitato nazionale vini

I risultati eccezionali dell’Italia sul mercato, ha sottolineato Michele Zanardo (Comitato nazionale vini) si devono anche agli oltre 500 vitigni, considerabili come autoctoni e iscritti al catalogo nazionale, che esprimono al meglio il legame con il territorio, ma anche a quelle internazionali, che grazie al clima e al suolo hanno trovato in Italia un ambiente adatto al loro sviluppo. Espressione di ciò è l’elevato numero di certificazioni IG: ben 529 riconoscimenti, che conferiscono all’Italia il primato mondiale. Si tratta di 77 Docg, 333 Doc e 119 Igt, con un valore della produzione imbottigliata che nel 2023 ha superato gli 11 miliardi di Euro, il 55% del valore della produzione delle Ig food&wine. 

In questo ambito una decina di denominazioni, producono più del 50 % di tutti i prodotti certificati e sono le grandi denominazioni che hanno permesso di far conoscere "l'Italia del vino" nel mondo. Il Comitato Nazionale Vini, ha l'importante compito di tutela e valorizzazione dei vini a denominazione: è un'istituzione a supporto del sistema vitivinicolo, attenta all'innovazione, con la consapevolezza che le regole sulla produzione ed il legame con l'ambiente di produzione siano elementi fondamentali per garantire la tutela del prodotto.

I vini e la Pac

A favorire il percorso di internazionalizzazione del vino italiano concorre anche una strategia di promozione efficace attraverso il potenziamento dell’intervento settoriale vino previsto all’interno del Piano Strategico per la PAC e che punta ad un migliore posizionamento sui mercati terzi. Un intervento che, come ha sottolineato Teresa Nicolazzi del Masaf, diviene fondamentale attuare attraverso modalità che assicurino il necessario supporto alle imprese. 

In questo, il ministero, già subito dopo la pubblicazione dell’Avviso per la campagna 2024/2025, ha avviato un importante progetto per lo sviluppo e la realizzazione di una piattaforma digitale per gestire l’intero procedimento OCM, attivandosi nel contempo per costruire un elenco di costi di riferimento, relativo ai 5 principali mercati dei Paesi terzi in termini di investimento nelle precedenti annualità (Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito e Svizzera). Sono in arrivo poi ulteriori novità per introdurre strumenti di flessibilità e chiarezza per i soggetti proponenti, per affrontare le sfide derivanti da turbolenze geopolitiche e incertezze economiche, rafforzando la loro presenza sui mercati internazionali

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EFA News - European Food Agency
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