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CLARA MOSCHINI

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C'è maretta nel consorzio del Parmigiano Reggiano

Perplessità a che nessun rappresentante della montagna reggiana sia in lista per il rinnovo del Consiglio

Animi surriscaldati all'interno del Consorzio Parmigiano Reggiano. No, questa volta non c'entrano i dazi di Trump ma, più semplicemente, la riorganizzazione interna dell'organismo. Sì, perché nessun rappresentante della montagna reggiana risulta nella lista per il rinnovo del Consiglio generale del Consorzio Parmigiano Reggiano. Così non va, dicono quanti hanno ventilato, nelle ultime settimane, un'ipotesi di questo tipo. 

Quel che è successo è presto detto. Come riporta il quotidiano Il Resto del Carlino, una settimana fa, più o meno, la lista “Caseifici al Centro”, espressione di Confcooperative Terre d’Emilia e Legacoop Emilia Ovest, si è affermata con 63 voti contro 47 nella lista per il rinnovo del Consiglio generale del Consorzio. La Regione potrebbe riequilibrare la situazione nominando consigliere l’esponente di una latteria o di una società agricola dell’Appennino reggiano. Tra i nomi che l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi starebbe valutando ci sarebbe Giuseppe Sironi, della latteria sociale Il Fornacione di Castelnovo Monti. 

La scelta di Caseifici al Centro lascia "quantomeno perplessi" sia Fulvio Foroni che Paolo Croci, presidenti rispettivamente del Caseificio Cavola Sca e della Latteria Sociale Quara di Toano. La direzione presa dalle centrali operative, per la prima volta in 90 anni di storia, sembra infatti lontana dalla volontà di sostenere gli agricoltori e ben più attenta "a collaborare con una delle principali multinazionali francesi. Questa situazione ci preoccupa profondamente -dicono Foroni e Croci- e rafforza in noi la convinzione che, oggi più che mai, sia necessario superare campanilismi e individualismi, per garantire un futuro ai nostri agricoltori montanari".

"Le aziende agricole di montagna, così come nelle aree rurali, rappresentano il cuore pulsante delle economie locali -ricordano i due rappresentanti in una lettera aperta ai soci-. Con 884.000 forme prodotte in Appennino esse rappresentano più del 30% della produzione totale di Parmigiano Reggiano che è di 4 milioni e 80mila forme. In tutto il comprensorio sono 800 gli allevatori che conferiscono agli 83 caseifici di montagna; Reggio Emilia, con i suoi 20 caseifici che producono 314.000 forme, è la prima tra le province produttrici".



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