Dazi: Tajani chiede rimozione tariffe UE sul bourbon Usa
Per il ministro degli Esteri sarebbe una mossa "controproducente" per l'export vitivinicolo italiano

Quella dei dazi è ormai una telenovela, con più colpi di scena in ogni ora della giornata. Secondo un'anticipazione del Financial Times, l'Unione Europea rimuoverà il bourbon dalla lista dei prodotti statunitensi da sottoporre a "controdazi" del 50%, come reazione alle tariffe del 25% su alluminio e acciaio volute da Donald Trump. Secondo quanto riferito dalla testata, la decisione sul bourbon sarebbe stata rivelata da un funzionario UE alla luce delle "intense pressioni da parte di Francia, Italia e Irlanda".
Effettivamente, la rimozione del bourbon statunitense dalla lista dei dazi UE è stata perorata dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che si è detto "moderatamente ottimista" su quest'ultima misura. "Sarebbe controproducente" e "dannoso per le esportazioni del nostro vino", ha sottolineato il ministro a conclusione dalla riunione del Consiglio UE commercio, dove ha chiesto la rimozione "in maniera pressante" al commissario Maros Sefcovic.
“È importante per il settore agroalimentare il lavoro che stiamo facendo in queste ore sulla lista di prodotti Usa da escludere da sanzioni", ha proseguito Tajani in collegamento con Vinitaly. "L’Italia si è spesa perché tra i prodotti esclusi da contromisure ci sia il whisky americano. Perché introdurre un dazio sul whisky porterebbe immediatamente a una ritorsione sul vino che non vogliamo”. La marcia indietro di Bruxelles sul bourbon statunitense è stata accompagnata con il ridimensionamento al 20% delle tariffe da parte di Washington, vino compreso.
Parole di ringraziamento al ministro Tajani, "per aver accolto e portato a termine con successo un’istanza di fondamentale importanza per il nostro settore”, sono state espresse dal presidente dell'Unione Italiana Vini Lamberto Frescobaldi.
Lo scorso 18 marzo Uiv aveva incontrato il ministro "per segnalare i rischi e la pericolosità di avvitarsi in una spirale controproducente che vede gli alcolici europei – compreso il vino – esportare per 8 miliardi di euro a fronte di un import degli stessi prodotti per 1,3 miliardi", ricorda Uiv in una nota.
Le tariffe aggiuntive sugli spiriti americani erano state inizialmente annunciate dall’Unione Europea e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte dell’amministrazione Trump.
EFA News - European Food Agency