Dazi/3. Soddisfazione di Italia del Gusto per il rinvio
Ponti: scelta che "rappresenta un gesto distensivo importante"

Il Consorzio Italia del Gusto accoglie con "spirito costruttivo" la decisione dell’amministrazione statunitense di ridurre i dazi sui prodotti agroalimentari europei al 10%. Una scelta che, sottolinea il comunicato ufficiale, "rappresenta un gesto distensivo importante, ma che lascia ancora aperti interrogativi rilevanti sul futuro delle relazioni commerciali transatlantiche".
“Siamo di fronte a un segnale incoraggiante, che cogliamo con attenzione -afferma Giacomo Ponti, presidente di Italia del Gusto-. Tuttavia, la mancanza di una prospettiva chiara e stabile continua a pesare sulla capacità delle nostre imprese di programmare investimenti e strategie a lungo termine”.
Il Consorzio sottolinea come l’incertezza generata da misure commerciali provvisorie abbia un impatto che va ben oltre i confini nazionali. “In un sistema economico sempre più interconnesso, l’instabilità commerciale non penalizza soltanto le nostre eccellenze agroalimentari, ma contribuisce a una fragilità complessiva dei mercati globali. In questo senso, il dialogo tra Stati Uniti e Unione Europea non può che proseguire con urgenza e ambizione”.
Verso un orizzonte condiviso: la via diplomatica
Italia del Gusto guarda con fiducia all’impegno delle istituzioni italiane ed europee per trovare una soluzione duratura e strutturale. “Le recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha evocato la necessità di un superamento bilanciato dei dazi attraverso la formula ‘zero per zero’, rappresentano un orientamento che condividiamo pienamente. È tempo che l’Europa e gli Stati Uniti dimostrino la volontà politica di costruire un’intesa fondata su reciprocità, trasparenza e stabilità”, sottolinea Ponti.
Il Consorzio ribadisce che non è in gioco solo il valore economico dell’export, ma anche la difesa di un modello produttivo basato sulla qualità, sull’identità e sulla reputazione. “Il vero rischio non è soltanto una riduzione delle esportazioni, ma un indebolimento del posizionamento del Made in Italy nel mondo. La risposta deve essere all’altezza di ciò che rappresentiamo,” conclude Ponti.
EFA News - European Food Agency