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CLARA MOSCHINI

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Fiere Zootecniche, focus sul biometano

Investimenti e opportunità con nuovo decreto in applicazione delle procedure Pnrr

Nuovi investimenti e nuove opportunità di sviluppo per le aziende agricole grazie alle misure del Pnrr, un focus sul decreto biometano e sulle opportunità e le criticità declinate nelle procedure applicative del decreto. Se n’è parlato nel corso del convegno "Le opportunità per il settore agricolo alla luce del nuovo decreto biometano" organizzato dal Consorzio Italiano Biogas all’interno della Fiera di Cremona, in occasione di Fiere Zootecniche Internazionali, la manifestazione di riferimento in Italia per il settore zootecnico in corso fino a domani.

Il Consorzio ha scelto le Fiere Zootecniche Internazionali tra i primi appuntamenti per informare e formare imprenditori e agricoltori sulle novità del nuovo decreto biometano. Oggi, la provincia di Cremona vanta un numero elevato di impianti biogas, con importanti investimenti e ricadute su tutto il territorio lombardo, già leader in Italia nella produzione di biogas e biometano, grazie alla presenza di più di 450 impianti di biogas agricolo che producono oltre 330 MWe. 

“Abbiamo scelto di partecipare a questo importante appuntamento organizzato da Cremona Fiere perché il territorio cremonese è da tempo un bacino fondamentale dello sviluppo del biogas agricolo in Lombardia e nel nostro Paese.”, dichiara Christian Curlisi, Direttore del CIB. “Un confronto importante con gli agricoltori e gli imprenditori del settore durante il quale abbiamo raccontato le novità del nuovo decreto biometano per il settore zootecnico. Nel momento di crisi che stiamo vivendo, lo sviluppo del biometano è una leva fondamentale per aiutare il nostro Paese nel percorso di autonomia energetica e ad affrancarsi dalla dipendenza estera del gas, contribuendo al conseguimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione.”, aggiunge Curlisi.

Se il nuovo decreto mette a disposizione 1,7 miliardi di euro per la costruzione di nuovi impianti e la riconversione di quelli biogas esistenti con una stima di produzione di più di 2,3/2,5 miliardi di mc entro il 2026, ponendo l’agricoltura in prima linea nel percorso verso la transizione ecologica e il raggiungimento dei target europei di decarbonizzazione, il Direttore Curlisi rimarca che “è necessario che il settore agricolo sia ben informato delle opportunità e del percorso da intraprendere. Alle istituzioni il CIB ha manifestato cosa serve affinché si possano raggiungere gli importanti traguardi, adesso occorre che vi siano tempi congrui affinché l’apertura dei primi bandi sia in linea con l’effettiva possibilità di far partire gli investimenti e che, avendo speso tutto il 2022 per la burocrazia, si inizi a immaginare di rivedere i tempi dettati dal PNRR, anche prevedendo un percorso certo di efficientamento della produzione elettrica rinnovabile per tutti gli impianti biogas in esercizio che non potranno riconvertirsi a biometano”. 

La crescita del biometano agricolo nel nostro Paese può portare al 2030 a una stima di produzione di 6,5 miliardi di mc, offrendo un contributo importante allo sviluppo delle rinnovabili nel mix energetico nazionale e a ridurre non solo i costi energetici, ma anche i costi di produzione grazie alla riduzione dell’uso di concimi sostituiti con il digestato, il sottoprodotto della produzione di biogas.

red - 27833

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