Il Forteto, dal pecorino toscano Dop alla birra
La cooperativa ha partecipato a BuyFood 2022 con il maltificio e una produzione di formaggio che si fa complessa
L'ultima novità in ordine di tempo è lo stabilimento per la produzione di malto da birra appena inaugurati. Ma Il Forteto, cooperativa nata il 30 giugno 2020 sta facendo ben di più: lavora per costruire la filiera del latte toscano, rafforzare la presenza sui mercati esteri, dove opera in 32 paesi e anche su quello italiano, puntando dalla qualità delle sue produzioni che nascono nel Mugello. Intanto, ha fatto bella mostra di sé a BuyFood 2022, presentando le ultime novità tra cui proprio il maltificio che entrerà in produzione con il 2023.
"Stiamo maltando il nostro orzo e a gennaio saremo pronti a fornire malto ai birrifici toscani o a lavorare il loro orzo -spiega il presidente Maurizio Izzo-. Siamo una cooperativa agricola: su quasi 500 ettari di terreno qui nel Mugello tra i comuni di Vicchio e di Dicomano produciamo cereali, orzo, grano, farro. Abbiamo un allevamento di 150 capi di chianine e una bottega dove vendiamo i nostri prodotti ma anche quelli dei nostri soci conferitori, oltre 50 realtà agricole e agroalimentari della Toscana. E abbiamo anche un ristorante. La birra del Forteto la facciamo già ma ce la facciamo fare da un birrificio: il passo successivo è farla con il nostro malto". Parlare del Forteto, significa parlare soprattutto di formaggio, che si prende l'80% di un fatturato da circa 11 milioni di Euro. Il 20% va a "dettaglio e somministrazione. La cooperativa è uno dei 18 caseifici toscani che aderisce al Consorzio pecorino toscano Dop, oltreché a Legacoop, Vetrina Toscana, Confcooperative e Anabic, l'associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne. "Lavoriamo tre milioni di litri latte di pecora, un terzo di questo diventa pecorino toscano dop -spiega-. In coop lavorano 80 persone, metà sono impegnati nel caseificio. Il latte che lavoriamo è solo italiano, quello con cui facciamo il formaggio dop è disciplinato dal consorzio e quindi può essere solo latte toscano con le due appendici del nord del Lazio e dell'Umbria".
Il fatturato d'azienda dicevamo si aggira complessivamente su 11 milioni di Euro l'anno: l'export si prende il 51% soprattutto per mercati come America e Europa "anche se arriviamo fino in Giappone -precisa il presidente-. Le prospettive riguardano proprio i mercati esteri: puntiamo a un consolidamento dell'export che anche in questo momento difficile ci garantisce prospettive di crescita maggiori rispetto a quello nazionale". "In Italia siamo soprattutto nella grande distribuzione quella cooperativa, quindi Coop Italia, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e poi in alcune altre grandi centrali di distribuzione al nord come Il Gigante -sottolinea Izzo-. Abbiamo alle porte un contratto per un'ulteriore espansione della distribuzione ma non ne posso ancora parlare".
Il momento è complesso eil presidente non fa mistero delle difficoltà che una realtà come questa, radicata s Vicchio vicino Firenze, si trova ad affrontare. "Cercheremo di tenere questi livelli di produzione perché il prezzo del latte e i costi di trasformazione sono molto aumentati in questi ultimi mesi. Questo rende particolarmente difficile sostenere la produzione", dice. Ogni anno la cooperativa trasferisce al negozio Il Forteto oltre 17 mila chili di carne bovina, 18 mila chili di mele, 3.300 chili di farina, 5.200 chili di patate e altre verdure, 7.800 chili di farine confezionate per la vendita al dettaglio. Per quanto riguarda il latte necessario al formaggio quello ovino arriva da 120 aziende in Toscana con oltre 300 dipendenti, quello vaccino da 10 conferitori esclusivi sa imprese a conduzione famigliare della Garfagnana e da 7 non esclusivi di cui 5 in Toscana. E non è tutto. Grande è l'impegno nella transizione green. Nella primavera del 2023 entrerà in funzione la prima Comunità energetica del Mugello di cui il Forteto è il principale rappresentante: a regime saranno installati 3.500 mq di pannelli solari per 400 kw di potenza stimata, contribuendo a evitare 132,79 tonnellate emissioni di CO2 come se fossero stati piantati 6.099 alberi.
Un passo avanti per questa azienda e per tutta la comunità, visto che da un paio d'anni esiste una legge che consente ai gestori che producono energia pulita di costituire queste "comunità energetiche" in zone limitrofe: mettendo insieme la produzione energetica da fonti rinnovabili, la comunità puà non solo utilizzarla ma addirittura mettere a disposizione di altri soggetti il surplus prodotto. In questo caso, il primo a beneficiarne potrebbe essere proprio il Comune di Vicchio, dove sorge il Forteto, che entrerà a far parte in futuro della comunità e potrà utilizzare l'energia pulita prodotta e l'eventual surplus.
EFA News - European Food Agency