Cala del 5%-6% la spesa degli italiani per il cenone di Natale 2022. Lo evidenzia l'Osservatorio nazionale di Italmercati, la rete dei mercati all'ingrosso dove si forma il prezzo dei prodotti destinati ai supermercati e ristoranti. Sul calo incidono la scarsa fiducia nel futuro, la diminuzione del potere di acquisto e una maggiore attenzione agli sprechi, ma anche l'arrivo tardivo dell'inverno e la maggior frequenza di fenomeni atmosferici estremi che hanno alterato i tempi di maturazione dei prodotti, influenzando la disponibilità sulle tavole.

Dal confronto sull'andamento delle quotazioni di alcuni prodotti ortofrutticoli e ittici più richiesti nel periodo natalizio, i listini di vendita all'ingrosso risultano in calo rispetto allo stesso periodo del 2021: nel periodo delle festività natalizie il mercato, tendenzialmente in crescita, è caratterizzato da volumi che seppure in aumento, risultano minori rispetto al passato. 

I prodotti più venduti nel periodo restano broccolo romanesco, puntarelle, carciofi e broccoletti: tra la frutta, invece, clementine, arance italiane e, anche se fuori stagione, uva, ma anche frutti esotici come l'ananas o i litchi del Madagascar e le ciliegie provenienti dal Cile o dall'Argentina.

Tra i prodotti iIttici, spiccano la frittura di paranza, le alici, il baccalà e le vongole. Seppure non economici, durante le feste aumentano anche le richieste di crostacei come mazzancolle, scampi e gamberoni. I prodotti più convenienti rispetto al 2021, segnala Italmercati, sono clementine (-19%), carciofo (-50%), puntarelle (-42%), vongole (-20%) e frittura di paranza (-10%).

"Preoccupa il calo dei consumi registrato a dicembre -sottolinea il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini-. Si rinuncia alla qualità e a una dieta sana, tagliando frutta e verdura. Il mio consiglio è comprare prodotti che abbiano una vita breve dalla raccolta al consumo, con un impatto minore sulla cosiddetta catena del freddo".