Addio a Luciano Sandrone, il re del Barolo
Scompare a 76 anni enologo e produttore del Cannubi Boschis
È scomparso a 76 anni Luciano Sandrone, celeberrimo per il suo Barolo Boschis. La morte del produttore vitivinicolo è stata annunciata dai suoi amici che l'hanno resa pubblica dalle pagine social. Esperienza, ragionamento e cuore: Sandrone era tutto questo con 50 e più vendemmie all’attivo, 40 anni di attività propria e tre vitigni nel cuore: Nebbiolo, Barbera e Dolcetto.
Sandrone, custode di Cannubi Boschis, "la vigna dove tutto ebbe inizio", considerata la culla del Barolo, ha guidato la sua azienda con determinazione ed esperienza tra passato, presente e futuro. Una storia iniziata a Barolo, nel garage di casa con "Le Garagiste": uno dei primi esperimenti, alla fine degli anni settanta, con cui il produttore ha introdotto in Langa l'uso della barrique.
Nel 1981 incontra a Vinitaly il primo buyer dei suoi vini: un americano facoltoso che decide di acquistare tutta la sua produzione, circa 1.500 bottiglie. È l'inizio di un mito. Sandrone, infatti, è stato un nome di assoluta eccellenza nel mondo del Barolo, oltreché sinonimo di qualità riconosciuta a livello internazionale. Insieme alla sempre presente moglie Mariuccia, alla figlia Barbara e al fratello Luca, enologo della cantina, è stato lui a regalare vini dallo stile inconfondibile, a partire dalla mitica vendemmia del 1978.
L’iconica etichetta in lettere dorate su campo cobalto sarebbe arrivata appena qualche anno più tardi, nel 1985 rivlandosi una trovata talmente geniale che ancora oggi accompagna l'azienda. In quegli anni arrivano anche i premi internazionali: Robert Parker premia il Barolo Cannubi Boschis 1989 con ben 97 punti e l’annata successiva, la 1990, con 100. L’attuale collezione, composta da cinque etichette in tutto, venne invece finalizzata nel 1994, anno della prima vendemmia del Valmaggiore.
Sandrone ha rappresentato una storia di famiglia passata di generazione in generazione fino ai nipoti Alessia, Stefano e Giacomo, entrati in azienda a piccoli passi per imparare l'arte e raccogliere l'eredità di nonno Luciano. Tra i suoi progetti più recenti, quello che segna una sorta di passaggio di consegne proprio con quest'ultima generazione: si chiama Alceste Barolo, unione dei nomi di battesimo dei nipoti Alessia e Stefano, espressione di Connubi Boschis e della famiglia.
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