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CLARA MOSCHINI

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Champagne in lutto per la scomparsa di Erick De Sousa

Scompare a 59 anni il vigneron della maison nel cuore di Avize nella Côte des Blancs

Mondo del vino francese è in lutto. Si è spento Erick De Sousa, vigneron dell'omonimo super marchio di champagne: aveva 59 anni. De Sousa si è spento dopo una pesante malattia che lascia nel dolore gli estimatori dei suoi champagne, quelli della sua maison De Sousa nel cuore di Avize nella Côte des Blancs.

La notizia della morte è stata data con un messaggio sui social dai suoi 3 figli Charlotte, Julie e Valentin, e dalla moglie Michelle. "È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di nostro padre Erick- scrivono i famigliari-. Dopo una lunga battaglia contro la malattia ci ha lasciato il 4 gennaio. Eravamo tutti insieme al suo fianco. Ora è in pace e veglia su di noi", 

I funerali si svolgeranno ad Avize "nella più stretta privacy familiare secondo i desideri di nostro padre. Chi lo desidera potrà però venire a ritirare dopo sulla sua tomba, in occasione di un passaggio sull'Avize", scrivono i familiari sui social. 

De Sousa è stato pioniere e innovatore, prima di tutto con il rispetto della terra con metodi di coltivazione biodinamica (certificata Demeter dal 2013) e poi con l'investimento in tecnologia tenendo sempre presente il concetto della tutela ambientale. 

Il produttore di champagne, inoltre, è legato a doppio filo con il nostro Paese: intensa e profonda la sua amicizia con Alberto Massucco che oltre ad essere suo partner commerciale, ne è stato profondo amico. L'imprenditore piemontese con la passione del vino si è appoggiato al suo amico anche per il recente investimento in Francia che gli ha permesso di dare vita a uno champagne italiano con la sua cuvée Mirede e le altre etichette frutto delle uve di vigne di proprietà e vigneti proprio di De Sousa. 

La storia dei dei De Sousa in Champagne è partita da lontano: il cognome non francese, infatti, deriva dal Portogallo. Nonno Manuel, emigrato ad Avize attraverso l’inferno di Verdun con dieci mesi di bombardamenti durante la prima guerra mondiale, morì a seguito dei gas tossici. Lasciava la vedova con i quattro figli: il padre di Erick, invece, era stato prigioniero di guerra durante il secondo conflitto mondiale, condannato ai lavori forzati in una miniera di sale tedesca, adibita alla costruzione di motori d’aerei. La passione per la vigna ha tenuto unita la famiglia sotto la fiamma sempre accesa della vite e dello champagne.

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