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CLARA MOSCHINI

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Confeuro: "Etichettatura sia omogenea"

Il presidente Tiso chiede l'apertura di un tavolo di discussione con l'Unione Europea

"Bisogna creare un etichettatura europea che sia inderogabile. Non è pensabile che ogni stato adotti una propria etichetta creando disomogeneità dell'informazione, come sta accadendo con le etichette adottate dall'Irlanda". Lo afferma in una nota Andrea Michele Tiso, presidente di Confeuro.

"Ribadiamo il concetto che il vino italiano non fa male e se inserito all'interno di una dieta varia ed equilibrata permette uno stile di vita salutare, come dimostrato da numerosi studi. I nostri vini rappresentano un'eccellenza a livello mondiale, con 225mila aziende e un indotto che vale 14 miliardi di euro. Il problema dell'abuso del vino, come di qualsiasi altra bevanda alcolica, va ricercato nelle abitudini alimentari di alcuni popoli che non hanno una cultura del vino e tendono a farne un uso eccessivo", prosegue il presidente di Confeuro.

"Chiediamo all'Unione Europea di aprire un tavolo di discussione per creare un'etichettatura europea che non demonizzi il vino italiano. Bisogna far capire alla UE in primis e ai consumatori, che questa bevanda è salutare e non il contrario. I vini italiani, francesi, spagnoli, rappresentano per l'Europa intera un caposaldo dell'alimentazione. Hanno radici storiche millenarie che non possono e non devono essere cancellate da un'etichettatura intimidatoria che non tiene conto di un consumo normale", conclude Tiso.

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EFA News - European Food Agency
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