Liguria, Strategia regionale per i cambiamenti climatici
Adottata la Sracc per "gestire gli effetti dei mutamenti del clima": 12 gli ambiti interessati tra cui agricoltura e pesca
La Regione Liguria è una delle prime ad approvare la Sracc, la Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo strumento, appena adottato, permette di programmare "azioni, interventi e buone pratiche per gestire e limitare gli effetti dei mutamenti del clima sull’economia e il territorio". Un modo, come sottolinea il comunicato ufficiale dell'ente, per "garantire un adeguamento al clima attuale e futuro, riducendo al contempo gli effetti avversi e sfruttando le possibili opportunità offerte da tale cambiamento".
La Sracc contiene la descrizione del clima e degli scenari climatici futuri tra il 2038 e il 2068: è stata elaborata da Regione Liguria sulla base degli studi condotti da Fondazione Cima (Centro internazionale in monitoraggio ambientale) a partire dai dati di Arpal, l'Agenzia regionale protezione dell'ambiente. L’analisi degli impatti e gli obiettivi strategici di adattamento sono riferiti ai dodici settori maggiormente interessati dai cambiamenti climatici, ossia: risorse idriche; agricoltura; foreste; ecosistemi marini e pesca; zone costiere; ecosistemi terrestri; dissesto idrogeologico e protezione civile; turismo; salute; sistemi urbani; trasporti e infrastrutture; energia.
Il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici è stato individuato come ambito prioritario di azione per l’attuazione della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (approvata con dgr n. 60/2021) in quanto tocca ben 11 dei 17 obiettivi indicati dall’ Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo sostenibile.
“Adeguarsi ai cambiamenti del clima significa rivedere il nostro modo di agire in modo trasversale in tutti gli ambiti dell’economia, dell’ambiente e della società, passando per il turismo e la tutela della salute -spiega l’assessore regionale alla Protezione civile e all’ambiente, Giacomo Giampedrone-. La Strategia costituisce uno strumento indispensabile per orientare tutta la programmazione regionale, anche settoriale, in termini di adattamento ai cambiamenti climatici e per potenziare la resilienza della Liguria di fronte agli eventi meteo, sia in tema di sicurezza dei cittadini che di difesa delle attività economiche”.
Il territorio ligure si può dividere in aree geografiche per quanto riguarda i diversi effetti del cambiamento climatico: l’area montana, il ponente e il levante Ligure. Per quanto riguarda le precipitazioni, il levante potrebbe essere più soggetto a un aumento sia dell’intensità della precipitazione estrema che della frequenza dei giorni piovosi, mentre il Ponente potrebbe essere più esposto in futuro ad una maggiore diminuzione della piovosità. L’area montana potrebbe risentire in particolare dell’aumento delle temperature, comportando una generale diminuzione delle nevicate.
EFA News - European Food Agency