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CLARA MOSCHINI

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La scommessa del Biosolution a Fieragricola Tech

A Veronafiere si discute di ulteriori vie alla sostenibilità

Un utilizzo razionale della chimica, ridurre lo sfruttamento delle risorse e l’impatto ambientale senza rinunciare a qualità e quantità. È la scommessa delle biosolution in risposta alle sfide della sostenibilità e dei cambiamenti climatici. Moderni mezzi tecnici, alternative sostenibili all’utilizzo della chimica, sono al centro delle proposte formative de L’Informatore Agrario, oggi e domani a Fieragricola Tech (Veronafiere, 1-2 febbraio). “Biocontrollo: la via per raggiungere gli obiettivi del nuovo regolamento sull’uso sostenibile” è il tema del workshop proposto dalla casa editrice specializzata veronese per oggi (ore 14.00 - Centro Congressi Veronafiere Palaexpo – Sala Rossa), un focus per comprendere le modalità di azione e le esigenze specifiche degli agenti di biocontrollo nelle strategie di difesa presentato dal docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche, Gianfranco Romanazzi.

“Il Patto Verde Europeo – spiega Romanazzi – chiede al sistema agricolo produzioni di qualità ottenute in maniera sempre più sostenibile. L'uso di alternative ai prodotti chimici di sintesi - agenti di biocontrollo, sostanze di base e altre sostanze naturali - può complementare e talvolta sostituire l'uso di agrofarmaci di sintesi, consentendo di conservare le caratteristiche qualitative e quantitative della produzione, con al contempo ridotti residui di prodotti chimici. Tuttavia, il ricorso a queste alternative può risultare più complesso e pertanto si registra una crescente richiesta di conoscenza di esperienze pratiche relative al loro uso, che possono incoraggiare gli agricoltori innovativi a imitare coloro i quali adottano già tali strategie con profitto. Nella nostra esperienza con il chitosano – conclude – le aziende hanno cominciato ad apprezzarne le caratteristiche antiperonosporiche e ora lo hanno inserito nei loro programmi di protezione, ottenendo mosti con maggiore acidità e a più basso contenuto di rame”.

L’incremento del ricorso alla biotecnologia non interessa solo la difesa. Giuseppe Colla, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (Dafne) dell’Università della Tuscia, che domani curerà l’appuntamento sui biostimolanti funzionali (2 febbraio, ore 14.00, Centro Congressi Veronafiere Palaexpo), dichiara: “L’uso dei biostimolanti in agricoltura continua a registrare un forte incremento grazie alla crescente disponibilità di prodotti innovativi, alla necessità di ridurre gli apporti di agrochimici e di mitigare i sempre più frequenti stress ambientali sulle colture. La ricerca è fortemente coinvolta in questo settore con l’obiettivo di individuare nuovi formulati, comprenderne i meccanismi di azione nei diversi contesti colturali e ottimizzare le modalità di applicazione anche in funzione degli obiettivi perseguiti. Ulteriori progressi sono attesi dall’integrazione dei biostimolanti nelle strategie di gestione delle colture secondo l’approccio del precision farming”.

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EFA News - European Food Agency
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