Grano duro: la Puglia "in lutto"
Gli agricoltori locali lamentano il crollo del prezzo del prodotto: "A rischio l'intera fiiera"
Un manifesto listato a lutto con l'indicazione della data del decesso: l'1 febbraio 2023. "È mancato all'affetto dei suoi cari il grano duro italiano: ne danno il triste annuncio grano duro canadese, grano duro australiano, grano duro statunitense, il kazako e i parenti tutti", si legge nel messaggio diffuso ieri da Cia Puglia.
La confederazione lamenta il declino del prezzo del grano, sceso a meno di 25 euro a tonnellata. Dallo scorso giugno, la quotazione del grano duro alla borsa merci di Foggia ha subito un crollo, passando da 575 euro alla tonnellata fino ai 445 euro di ieri. "L'esasperazione rischia di diventare prima rassegnazione, poi abbandono di una coltura che è stata la storia e la ricchezza dell'agricoltura foggiana", dichiara Angelo Miano, presidente di Cia Agricoltori Italiani di Capitanata.
A rischio è l’"intera filiera del grano duro”, ha aggiunto Nicola Cantatore, direttore di CIA Capitanata. “Per questo, assieme alle altre organizzazioni, abbiamo chiesto che la catena del valore riconosciuto ai produttori sia sostenuta anche con una innovazione importante, in questi tempi assurdi fatti di farina di grilli, vale a dire l’inserimento della semola prodotta con grano duro esclusivamente italiano nel Listino della Borsa Merci di Foggia. Una richiesta motivata dalla necessità di sostenere il valore qualitativo di tale prodotto e dell’intera filiera”.
L’intento di CIA Capitanata e delle altre organizzazioni che hanno sottoscritto la richiesta si muove, coerentemente, sulla stessa direttrice tracciata dalla necessità di sostenere concretamente la “sovranità alimentare” del Paese e del sistema-Italia. La semola italiana, prodotta da grani italiani, si legge in una nota di CIA, ha un valore e una qualità specifici maggiori e differenti rispetto alla semola realizzata con un mix di grani di varia origine e provenienza.
"Occorre valorizzare l’intera filiera 100% italiana del grano duro - prosegue il comunicato - garantendo un equo riconoscimento a produttori e trasformatori e assicurando la qualità e salubrità di grano, semola e pasta italiana ai consumatori. Per la produzione, in Italia, i cerealicoltori devono attenersi a un preciso e severo disciplinare che garantisce la migliore qualità e la massima salubrità del grano duro italiano. I diversi produttori esteri attivi sul mercato internazionale non hanno il medesimo disciplinare e le stesse regole vigenti in Italia.
EFA News - European Food Agency