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CLARA MOSCHINI

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Hera ed Elior risparmiano insieme circa 17 tonnellate di CO2

Risultato ottenuto grazie al riciclo di 5,38 ton di oli vegetali esausti, raccolte in 52 cucine

A circa nove mesi di distanza dalla firma del protocollo di intesa tra Elior Ristorazione e Gruppo Hera, in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, arrivano i primi risultati. Raccogliendo 5,38 tonnellate di oli vegetali esausti provenienti dalle prime 52 cucine gestite da Elior su cui è stato avviato il progetto di economia circolare, sono stati prodotti 6.263 litri di biocarburante idrogenato consentendo un risparmio annuale di 5,25 Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP), pari a circa 17,25 tonnellate di CO2, non immesse in atmosfera.

Inoltre, il risparmio annuo di anidride carbonica equivale indicativamente all’assorbimento di CO2 generato da circa 203 alberi. Il biocarburante prodotto potrebbe essere utilizzato per alimentare autovetture a ciclo diesel di media cilindrata con una percorrenza complessiva di circa 100.200km.

Attraverso un processo di economia circolare, gli oli vegetali esausti vengono trasferiti in un impianto di prima lavorazione per essere poi mandato alla bioraffineria Eni a Porto Marghera dove avviene la trasformazione in biocarburante idrogenato (HVO) poi miscelato al 15% nel gasolio e distribuito alle stazioni di servizio Eni nel prodotto Eni Diesel+.
 
Questo progetto, avviato a luglio sulle prime 52 cucine, sarà esteso a breve ad oltre 170 punti Elior; si stima così di poter raggiungere un quantitativo complessivo di olio raccolto pari a circa 25 tonnellate, corrispondenti a circa 29.000 litri di biocarburante idrogenato Eni.
 
“Siamo molto orgogliosi dei risultati che abbiamo raggiunto mediante questa collaborazione con Hera, che ci ha permesso di attivare una filiera circolare degli OVE”, afferma Rosario Ambrosino CEO di Elior. “La sostenibilità è al centro della nostra strategia d’impresa dove ogni fase della nostra attività è pensata in un’ottica di economia circolare. I risultati raggiunti”, continua Ambrosino, stimando che "1 kg di olio vegetale esausto possa distribuirsi su una superficie di 1.000 m² di acque superficiali”.

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EFA News - European Food Agency
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