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CLARA MOSCHINI

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Etichette. Uci: "Europa incapace di difendere i propri prodotti"

L'associazione di coltivatori contro l'alert sanitario che "allarma e non informa"

Quello dell'Irlanda è stato "un gesto tutt'altro che distensivo". Così l'Unione Coltivatori Italiani commenta la decisione di Dublino di inviare a Ginevra "la notifica ufficiale, nel rispetto delle procedure di autorizzazione previste dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, circa la proposta di introdurre a livello nazionale l’obbligo di etichettatura sanitaria sulle bevande alcoliche".

Etichettare le bottiglie di vino con scritte come "l’alcol nuoce gravemente alla salute" è un'azione "che allarma e che non informa" e che "mette sullo stesso piano il vino ed il whiskey", rimarca l'Uci in una nota.

Auspicando "possibili alleanze" tra i Paesi produttori di vino (Italia, Francia e Spagna in primis) e "l’aggancio a Washington, quarto produttore mondiale" di vino, nella speranza che anche gli Usa sollevino "osservazioni in sede OMC", i Coltivatori Italiani lamentano: "Rimane il rimpianto per il fatto che l’Europa non si è dimostrata capace di difendere i propri prodotti di qualità né tantomeno il libero mercato interno. L’approvazione di tale norma sarebbe un precedente preoccupante. La Commissione ha scelto la linea del silenzio, per cui adesso è l’Italia ad intestarsi la battaglia", mentre "i Paesi produttori devono fare fronte comune".

"Bruxelles, per il momento, ha scelto la strada del silenzio", rammenta l'Uci, riportando infine alcuni numeri: "Il comparto vino rappresenta 12,2 miliardi di fatturato, di cui oltre il 50% viene dall’export. Gli spiriti valgono 4 miliardi e gli aceti oltre 1. Sono dei comparti che rappresentano una bandiera del Made in Italy ed è la più ampia parte dell’export agroalimentare italiano, dunque un comparto da tutelare e da sviluppare sempre di più".

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EFA News - European Food Agency
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