Mangimi animali: cambia il nutrimento per la zootecnia?
Una ricercatrice americana ha pubblicato la lista delle novità: alghe e insetti in pole position
Quali sono gli ingredienti per mangimi animali che potrebbero "fare notizia" quest'anno? Alghe e insetti diventeranno davvero opzioni praticabili come ingredienti? Alle domande, quanto mai attuali, ha risposto una ricercatrice americana, Efstratia Papanikou, fisiologa vegetale laureata alla Kansas State (MSc) e con un PhD all'Università dell'Illinois che attualmente lavora presso Ariston nutrition consulting. Per spiegare bene la situazione, Papanikou ha creato un elenco che comprende alcuni nomi molto noti e altri nuovi che vale la pena esplorare.
Alghe
Le qualità sostenibili delle alghe le rendono protagoniste nel settore delle proteine alternative: man mano che un maggior numero di ristoranti, rivenditori di generi alimentari e marchi implementano iniziative di sostenibilità lungo la catena di approvvigionamento, gli ingredienti derivati dalle alghe sono destinati a guadagnare popolarità. I costi di produzione, tuttavia, rappresentano una grande sfida per gli attuali produttori . "Le macroalghe hanno il maggior potenziale come fonte sostenibile perché sono già prodotte dai mari e hanno bisogno di poca energia per diventare un mangime", dice la ricercatrice.
Insetti
Grazie ai vantaggi ambientali e nutrizionali, l'industria degli insetti è destinata a crescere del 27,8% all'anno e potrebbe valere quasi 8 miliardi di dollari entro il 2030, secondo un rapporto di Meticulous Research. È ancora da vedere, invece secondo la studiosa americana, se i consumatori accetteranno alimenti provenienti da animali nutriti con insetti. "Al momento -dice- il settore è in fase pilota, nella maggior parte dei casi".
Il sorgo
Con la grave siccità che ha colpito l'Ue e gli Stati Uniti nel 2022, molti agricoltori stanno considerando un futuro con riserve idriche in diminuzione: nel frattempo, gli agricoltori stanno valutando il sorgo come ingrediente per il risparmio delle risorse. Il sorgo è una pianta C4 e, come tale, necessita di tanta luce solare come il mais, ma a differenza del mais ha rese migliori in terreni più sabbiosi e con poca o nessuna irrigazione.
Farina di soia
La farina di soia registrerà un enorme aumento di volume a causa della decisione del governo statunitense di puntare molto sul biodiesel. "Con un'abbondanza di farina di soia a basso costo -sottolinea la studiosa- ci aspettiamo di vedere un maggiore consumo da parte degli animali in tutto il mondo: questa materia prima non solo è destinata a competere dal punto di vista del prezzo con gli aminoacidi sintetici, ma riporterà nelle razioni animali i nutrienti complementari che mancano nelle diete a basso contenuto proteico".
Semi di lino
I semi di lino sono la coltura oleosa con il più alto contenuto di acido grasso omega-3 chiamato acido alfa-linolenico: sono anche una ricca fonte di proteine, fibre alimentari e fitoestrogeni. Le varietà coltivate contengono dal 45% al 50% di olio: contengono molti altri componenti sottovalutati che possono contribuire alla salute dell'intestino, all'immunità e a molte altre funzioni. "L'olio di lino viene visto con un occhio diverso nelle razioni dei ruminanti rispetto ad altre fonti di grassi e oli, in base all'ultima pubblicazione del National Research Council sulla carne bovina -dice Papanikou-. Nella maggior parte dei casi, ci aspettiamo un aumento della disponibilità di prodotti a base di semi di lino estrusi, poiché i semi di lino crudi non dovrebbero essere somministrati agli animali".
Proteine animali trasformate
Questo riguarda soprattutto l'Ue, dove sono state riammesse le Pap, le proteine animali trasformate, originate da mammiferi nell'alimentazione dei ruminanti che erano state vientate nel 1994. Secondo la Efpra, la European fat processors and renderers association, le Pap sono ingredienti per mangimi ricchi di sostanze nutritive: quelle prodotte in Europa sono ottenute da sottoprodotti animali idonei al consumo umano. Oltre a essere sicuri, sono sostenibili perché evitano che alimenti preziosi vadano sprecati. "L'industria della nutrizione animale nell'Ue -spiega la studiosa- non sa ancora come trarre vantaggio dalle Pap, poiché le conoscenze su come utilizzare questa materia prima sono in gran parte obsolete".
EFA News - European Food Agency