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CLARA MOSCHINI

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Assolatte: "Export formaggi a +6%"

Cresce in tutto il mondo il volume d'affari del lattiero caseario italiano

Il lattiero caseario continua a trainare l'export italiano. Nel 2022, le esportazioni complessive di formaggi hanno superato 550mila tonnellate (+6%), per un fatturato vicino ai 4,2 miliardi di euro (+19%).

A riferire i numeri è Assolatte, il cui presidente Paolo Zanetti commenta: "Abbiamo bruciato anche i numeri del 2021, quelli che ritenevamo essere un record irripetibile, con un ottimo risultato raggiunto peraltro in un contesto incredibilmente sfavorevole che ha coinvolto produttori e consumatori di tutto il mondo".

Nonostante l'inflazione a due cifre, il 2022 è stato infatti un anno di forte crescita verso molti paesi, sia europei che extra europei. Spiccano in particolare la Spagna (+19%), divenuta il terzo mercato italiano in area UE, Francia (+12%), Olanda (+14%), Polonia (+17%) e Svezia. In area extra-UE, invece, volumi da primato e tassi di incremento tra il 20 e il 30% in Canada, Giappone, Cina e Arabia Saudita. Con 120.000 tonnellate, evidenzia Assolatte, la Francia si conferma il primo mercato dei formaggi tricolore: un risultato più che lusinghiero, provenendo da un paese di grandi formaggi e grandi tradizioni casearie.

Un successo dell’export che deve molto anche agli accordi commerciali dell’UE con i paesi extra-UE, che prevedono il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche, i contingenti tariffari e la rimozione delle barriere daziarie e non daziare. Per Assolatte, infatti, non è un caso che paesi come Canada, Giappone, Cina siano ormai diventati mercati strategici per il nostro export.

Il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche, d’altra parte, è oramai la conditio sine qua non che la Commissione europea pone per la stipula di qualsiasi negoziato. "La valorizzazione dei prodotti Dop e Igp costituisce un punto di forza anche nei confronti di quelle intese che, per altri aspetti, suscitano perplessità o timori – sottolinea Zanetti –. Come l’accordo in corso di ratifica con la Nuova Zelanda, un Paese con un mercato interno troppo piccolo per risultare appetibile, ma al contempo grande competitor dell’UE nella produzione ed esportazione di latte e derivati".

La Nuova Zelanda, riferisce Assolatte, è il terzo esportatore mondiale dopo Stati Uniti e Unione europea. Inoltre fanno parte della produzione neozelandese molti formaggi italian ed european sounding che la Nuova Zelanda esporta in grandi quantità nei paesi asiatici. Risulta pertanto evidente la necessità di un accordo di riconoscimento delle denominazioni protette.

Infine, nei giorni in cui al Dubai World Trade Center è in scena la 28ma edizione di Gulfood (leggi notizia EFA News), Assolatte mette in luce le buone performance dei formaggi italiani nei paesi del Medio Oriente, in particolare negli Emirati Arabi Uniti (2.300 tonnellate) in e Arabia Saudita (1.700), entrambi entrati nella nuova “top ten” delle destinazioni extra UE.

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EFA News - European Food Agency
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