Il ritorno di Luiz Inácio Lula da Silva alla guida del Brasile continua a segnare elementi di discontinuità rispetto al governo precedente. L'ultimo dei provvedimenti di rilievo è il ripristino della Consiglio nazionale per la sicurezza alimentare e nutrizionale (Consea), organo che sovrintende al monitoraggio e alla valutazione delle politiche pubbliche per l'alimentazione e la lotta alla fame. Il Consea era stato smantellato dall'ex presidente Jair Bolsonaro all'inizio del suo mandato nel 2019. “Combattere la fame è una cosa molto seria", ha detto Lula durante la cerimonia di riapertura del Consea al palazzo presidenziale di Planalto, deplorando gli sprechi e gli squilibri alimentari. Il presidente ha firmato il decreto che aggiorna il funzionamento il Consea e della Camera interministeriale della sicurezza alimentare e nutrizionale (Caisan), che sarà composta da 24 ministeri. Nella nuova configurazione del governo federale, il Consea integrerà la struttura della Segreteria Generale della Presidenza.

Lula ha chiesto al ministero dello Sviluppo agrario di discutere programmi per aumentare la produzione alimentare e il ritorno alla politica del prezzo minimo per evitare perdite ai lavoratori rurali. “Assicuriamoci che se le persone producono in eccesso, il governo comprerà quel cibo per distribuirlo dove ne ha bisogno - ha promesso il presidente -. Proveremo a fare un grande confronto, non solo con l'agricoltura familiare, ma abbiamo 4,6 milioni di proprietà con meno di 100 ettari, e dobbiamo sollecitare queste persone ad aumentare la produzione di cibo sano”, ha aggiunto il presidente, sottolineando che "l'obesità e il consumo di alimenti trasformati è un altro problema da combattere nel Paese".

Fondato nel 1993 dall'allora presidente Itamar Franco, il Consea è stato sostituito due anni dopo dal programma Comunidade Solidária varato dal successore Fernando Henrique Cardoso. Lula lo ripristinò nel 2003, poco dopo la sua prima elezione, mentre Bolsonaro lo disattivò quattro anni fa, ritenendolo un organo inutile nel contrasto della fame.