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CLARA MOSCHINI

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L'Ue armonizza l regole per la vaccinazione da aviaria

dal 12 marzo, in linea con gli standard internazionali dell'Organizzazione mondiale per la salute animale

L'Europa armonizza le regole sulla vaccinazione contro l'influenza aviaria per il pollame. Alla fine di questo mese, gli Stati membri dell'Ue potranno vaccinare il pollame contro l'influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) in base a nuove norme armonizzate. Nelle ultime due settimane, la Commissione europea ha, infatti, armonizzato le norme sulla vaccinazione degli animali contro le malattie più devastanti. 

Le nuove regole, che entreranno in vigore il 12 marzo, sono in linea con gli standard internazionali sviluppati dall'Oma, l'Organizzazione mondiale per la salute animale. Per contrastare l'Hpai, le norme sono state perfezionate in modo da facilitare la movimentazione del pollame e dei prodotti dai locali e dalle aree in cui è stata effettuata la vaccinazione, senza aumentare il rischio di ulteriore trasmissione del virus.

"Alla luce della più grave epidemia della storia recente nell'Ue, la lotta contro l'influenza aviaria è in cima alle nostre priorità -spiega Stella Kyriakides, Commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare-. Questi focolai stanno causando enormi danni al settore agricolo e ostacolano il commercio".

Attualmente, nell'Ue non è consentita la vaccinazione contro l'influenza aviaria: Kyriakides, però, ha dichiarato che le nuove norme consentono di armonizzare l'uso della vaccinazione per prevenire o controllare la diffusione della malattia, stabilendo le condizioni che consentiranno la movimentazione degli animali vaccinati e dei loro prodotti.

Il numero di nuovi focolai nel pollame ufficialmente registrati dalle autorità veterinarie nazionali continua a rallentare mentre la stessa cosa non vale per i volatili selvatici: per queste specie, il totale dei focolai nella regione quest'anno si avvicina già a 1.000. Finora nel 2023 sono stati segnalati 180 focolai negli allevamenti commerciali di pollame: dall'inizio dell'anno si sono verificati uno o più focolai in 15 Paesi. Tra questi c'è la Turchia, dove un secondo focolaio è stato confermato alla fine di febbraio. La Francia è il Paese con il maggior numero di focolai (59 quest'anno), seguita dalla Polonia (55), dalla Repubblica Ceca, con 18 focolai dall'inizio del 2023, dalla Germania, con 13, e dall'Ungheria, con 12. Tutti gli altri Paesi hanno un totale di 18 focolai, ciascuno ne evidenzia al massimo 4. 

Per quanto riguarda l'Hpai, sopno stati rilevati quest'anno 919 focolai, incluso il primo caso dell'anno in Lussemburgo. La Germania si conferma la nazione con il maggior numero di focolai, 107 in più rispetto al precedente rapporto del 12 febbraio. La Francia ha ora un totale di 141 focolai per l'anno, seguita dal Belgio (119), dall'Austria e dai Paesi Bassi, ciascuno con 75 focolai. Ciascuno degli altri Paesi che hanno segnalato focolai ha un totale compreso tra uno e 48 focolai.

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EFA News - European Food Agency
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