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CLARA MOSCHINI

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Enjoy Quality: la via europea all'eccellenza alimentare

In conferenza stampa a Roma, i consorzi di prodotti Dop e Igp illustrano la loro sinergia

Il Made in Italy e il Made in Europe si tendono la mano e lo fanno con un progetto dal nome assai eloquente: il progetto triennale Enjoy European Quality Food (EeqF) ha chiuso il suo secondo anno di attività e la conferenza stampa alla Sala Stampa Estera di Roma, presente anche EFA News, è stata l'occasione per trarre un bilancio, alla presenza dei leader dei principali consorzi associati. Libero Stradiotti, capo progetto EeqF e presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, ha spiegato che tale progetto “consente di aumentare in Italia e in Europa conoscenza sui prodotti certificati e consapevolezza sulle loro valenze. Cibi e vini a denominazione di origine significano un marchio europeo assegnato a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono dal territorio in cui sono prodotti ma anche da fattori umani che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva".

Secondo le cifre menzionate in conferenza sono 319 i prodotti italiani Dop, Igp e Stg con un valore della produzione pari a 7,97 miliardi di euro, di cui 4,4 miliardi relativi all’export. I produttori della filiera alimentare Dop, Stg e Igp sono 86.601, di cui 167 sono Consorzi di Tutela riconosciuti dal ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Da parte sua il residente di Origin Italia Cesare Baldrighi ha messo in luce i punti di forza del comparto Dop e Igp, un settore che, però, "ha necessità di ricevere risposte in tempi rapidi dalla riforma europea sulle Indicazioni Geografiche in un contesto di profondi cambiamenti quali le emergenze legate ai costi dell’energia, delle materie prime e delle condizioni climatiche. Questo anche per impostare uno sviluppo sostenibile di lungo periodo e per affermare la crescita del sistema agroalimentare italiano attraverso la cultura della qualità, della certificazione, dello sviluppo sostenibile dei territori”.

Commentando i dati Istat sulla crescita dell'export di vino italiano nei primi dieci mesi del 2022 (6,52 miliardi di euro e un aumento dell'11%), Elvira Bortolomiol, consigliere di Federdoc e presidente del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DocG, ha messo in luce come tale progresso sia stato ottenuto "malgrado le difficoltà economiche in cui versano i produttori a causa dell’attuale situazione geopolitica. Merito del rapporto di fiducia, costruito nel tempo, con i consumatori di tutto il mondo a cui garantiamo, con il nostro sistema a DO, l’origine, la tracciabilità e la qualità dei prodotti offerti sul mercato".

"Le denominazioni di origine hanno da sempre avuto un ruolo chiave per l’economia del settore vino e per le imprese italiane innalzando con la loro eccellenza la competitività del nostro Paese", ha concluso Bortolomiol, auspicando che possano "unire le forze per mettere in campo strategie comuni di comunicazione volte ad indicare e promuovere forme di consumo responsabile dei nostri prodotti".

Tra i politici intervenuti: Alberto Gusmeroli, presidente della X Commissione delle Attività Produttive della Camera (in videoconferenza) e Marco Cerreto, capogruppo Fratelli d'Italia alla Commissione Agricoltura della Camera, che ha ricordato come i "marchi di tutela" siano "alla base di una sovranità alimentare", il cui principio è anche quello di garantire a chiunque - non solo ai ricchi - un cibo di qualità e non sintetico.

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EFA News - European Food Agency
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