Igp non alimentari: Origin Italia contro il regolamento Ue
"Sistema che crea distorsione e complica la vita alle imprese", dichiara il presidente Baldrighi
L'utilizzo dello stesso logo Igp sia per i prodotti agroalimentari e vitivinicoli, sia per gli artigianali non alimentari ha suscitato la netta contrarietà di Origin Italia. L'associazione nazionale dei consorzi di indicazioni geografiche ha riunito oggi il comitato strategico e il consiglio direttivo per deliberare la propria posizione avversa a quanto previsto dall'art. 44 del nuovo Regolamento sulle Ig “non Agri” proposto dalla Commissione Europea.
La nuova normativa consentirebbe l’utilizzo del logo delle Igp dedicato ai prodotti agroalimentari anche alle Ig artigianali e industriali non alimentari, il cui sistema di controllo sarebbe basato solo da autodichiarazione degli stessi produttori. Pertanto, entrerebbe in contrasto con le procedure previste dal Regolamento dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli che obbligano le Igp ad avere un rigido sistema di controllo basato sui disciplinari, attuato attraverso dettagliati piani di controllo, garantito da un ente di certificazione indipendente e vigilato dai relativi Consorzi di Tutela di concerto con l’Icqrf.
“Pur essendo favorevoli alla nascita di un sistema delle Ig artigianali non alimentari, questa nuova disposizione creerebbe una grande distorsione non solo perché con lo stesso logo si indicano categorie merceologiche molto differenti, ma soprattutto perché i livelli di garanzia di un prodotto agroalimentare e vitivinicolo sono alti e già noti al consumatore – dichiara Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia –. E’ assurdo che la Commissione Europea possa proporre soluzioni di questo genere che invece di semplificare la vita alle imprese e ai cittadini rendono tutto sempre più complicato. Soprattutto rischiano di indebolire un sistema che funziona da oltre trent'anni”.
La Commissione Europea ha avviato nel 2020 un’iniziativa legislativa per creare un sistema di protezione per le Indicazioni Geografiche dei prodotti artigianali e industriali (“non Agri”), anche per favorire le azioni di contrasto ai prodotti contraffatti. La proposta di regolamento, presentata ad aprile 2022, consentirebbe una registrazione delle Ig fondata su due fasi, la prima a livello nazionale e la seconda, finalizzata alla valutazione e all’approvazione della richiesta di registrazione, gestita dall’Euipo. Inoltre, stabilisce che i produttori dovranno presentare soltanto un’autodichiarazione di conformità dei prodotti ai relativi disciplinari di produzione, permettendo così l’utilizzo del logo Igp senza una vera e propria verifica.
"Nei prossimi giorni - informa una nota - Origin Italia si attiverà di concerto con Origin Eu coinvolgendo tutti i parlamentari europei, ma soprattutto il governo italiano attraverso il ministro Francesco Lollobrigida, sensibile a questi temi, per correggere tale errore strategico dell’Unione Europea che rischia di far perdere valore ad un sistema collaudato come quello delle Dop Igp agroalimentari e vitivinicole".
EFA News - European Food Agency