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CLARA MOSCHINI

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Asia invasa dalla peste suina

Si moltiplicano i casi dal Bhutan al Nepal, alla Malesia, Corea, Singapore e Hong Kong

La peste suina africana invade l'Asia. I dati arrivano dalla notifica ufficiale all'Organizzazione mondiale per la salute animale e attestano che ne continente si stanno moltiplicando i casi di peste suina africana sparsi in parecchie zone. L'ultimo aggiornamento sulla situazione della Psa in Asia è datato 3 marzo e riporta che a metà febbraio sono stati rilevati i primi sei casi nel Regno del Bhutan: gli animali, tutti morti, facevano parte di 58 suini di un villaggio nel distretto di Dagana, nello Stato dell'Asia meridionale. L'origine del virus è attribuita a vari fattori: alimentazione a base di rifiuti, fomiti e movimentazioni illegali di animali.

Sempre in Asia meridionale, nel Nepal precisamente, a fine febbraio è stata segnalata la morte di oltre 2.800 suini: i decessi sarebbero avvenuti in 12 allevamenti della città nepalese di Bharatpur. Finora i focolai hanno colpito quattro comuni della città. Nella provincia indonesiana di South Sulawesi è stato individuato per la prima volta il virus della Psa. Secondo la Fao, dall'inizio del 2023 sono stati colpiti quasi 600 suini: Inoltre, sono stati segnalati nuovi casi nella provincia di East Nusa Tenggara. Nella Malesia occidentale, il numero di aziende agricole commerciali dello Stato di Penang colpite dalla Psa è salito a 30: finora in questo stato sono stati colpiti direttamente dalla malattia più di 68.600 suini. Da inizio marzo sono stati confermati tre nuovi focolai, tutti in distretti in cui erano stati segnalati casi precedenti.

Nelle Filippine inoltre, nuovi focolai di peste suina sono stati segnalati dalla Philippine news agency nella regione di Central Visayas: a fine febbraio, questa fonte ha registrato i primi casi della malattia nella provincia di Capiz. I campioni di sangue prelevati dagli animali da cortile sono risultati positivi al virus della Psa: tutti i suini nel raggio di 500 metri dal focolaio sono stati abbattuti, mentre le autorità provinciali hanno sensibilizzato i consumatori locali e gli allevatori di suini sulla minaccia della malattia. Nel frattempo il propagarsi della peste continua nella provincia di Iloilo, nelle Visayas occidentali: il 21 febbraio l'agenzia ha riferito che il virus è stato rilevato in 104 comunità in 17 delle 22 unità governative locali della provincia. In seguito a questo risultato, aree vicine come la provincia di Negros Occidental e la città di Bacalod, nelle Visayas occidentali, hanno aggiunto altre zone a quelle da cui sono vietate le importazioni di suini vivi e prodotti a base di carne suina. 

Secondo la Fao, quest'anno sono stati riscontrati casi di Psa anche in 13 province del Vietnam: tuttavia, il numero di focolai nel Paese è ben al di sotto di quello registrato in questo periodo dell'anno scorso. A inizio febbraio, a Hong Kong sono stati segnalati i primi casi di peste dal maggio 2022: la struttura colpita è un'azienda agricola autorizzata nel distretto di Sheung Shui, nei Nuovi Territori. Il focolaio ha coinvolto 107 suini, 62 dei quali sono stati abbattuti. Finora non sono stati segnalati altri focolai a Hong Kong, ma altri casi sono stati segnalati, invece, tra i cinghiali in Estremo Oriente russo, Singapore e Corea del Sud. Singapore ha registrato il primo caso di psa nei cinghiali un mese fa: nello Stato asiatico, infatti, non esistono allevamenti di suini e l'allevamento di suini domestici da parte dei cittadini non è consentito.

Da quando la Corea del Sud ha registrato per la prima volta la peste suina nell'agosto 2021, il numero di cinghiali risultati positivi al virus ha raggiunto le 2.890 unità, secondo le rilevazioni del 6 marzo: sono 48 in più rispetto a quanto riportato dalla stessa fonte il 13 febbraio. Gli animali infetti sono stati trovati in quattro province. Finora, 32 focolai hanno colpito i suini domestici della Corea del Sud: il maggior numero di casi è stato confermato a metà febbraio.

Anche il Giappone segnala un nuovo focolaio di peste suina classica: alla fine di febbraio, le autorità veterinarie giapponesi hanno registrato un0elevata mortalità in un allevamento con circa 3.000 suini nell'area della città di Kasumigauri. In un allevamento epidemiologicamente collegato nella città di Sosa, altri 98 suini sono stati sottoposti ad abbattimento preventivo. Questo porta a 86 il totale dei focolai di peste suina confermati nel Paese. 

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EFA News - European Food Agency
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