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CLARA MOSCHINI

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Pordenone: Electrolux avvia stop alla produzione nell'impianto di Porcia

Di due giorni questa e le prossime settimane; fermo anche ad aprile

Com'era prevedibile, anche se non auspicabile, si complica la situazione di Electrolux. La fabbrica di elettrodomestici infatti ha deciso per lo stabilimento italiano di Porcia (Pordenone) due giorni di stop alla produzione per entrambi i turni questa settimana, altri due la prossima e, nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, orario ridotto a 6 ore. Non sono rosee nemmeno le previsioni per la restante parte di marzo: nessuna inversione del trend, pare, che anzi proseguirà anche in aprile, con un utilizzo della cassa integrazione più ridotto grazie, visto che tra le ferie di Pasqua e il ponte del 25 aprile, le giornate lavorative in calendario sono già ridotte. La fabbrica Electrolux di Porcia, comunque, continua a marciare a ritmo ridotto con un budget di 39 mila apparecchiature previsto per questo mese: un numero così contenuto che, dicono gli addetti ai lavori, "non si era mai visto".

"Sia per questa che per la prossima settimana si conferma lo schema dei due giorni di stop generale e nei giorni restanti la riduzione d’orario con la copertura data dalla cassa integrazione -spiega Gianni Piccinin, Fim Cisl riportato da Nordest Economia-. Non si sa ancora se il modello proseguirà anche per le due restanti settimane del mese, ovviamente la speranza è che gli ordini riprendano a salire in aprile e, in misura maggiore, a maggio".

La situazione peggiora andando avanti. Dalla seconda settimana di aprile, infatti, scatterà la procedura legata all’accordo sulla ristrutturazione annunciata dal Gruppo in Italia, con 222 esuberi individuati nei quattro stabilimenti (Susegana, Treviso; Forlì; Solaro, Milano; Cerreto d’Esi, Ancona) oltre a Porcia dove verranno licenziate 76 persone. Negli stabilimenti sparsi per il mondo, la multinazionale svedese ha previsto 4 mila esuberi totali con un impatto contenuto sulle persone, visto che si parla di uscite volontarie e incentivate.

Per il momento, in Italia, stando alle stime dei sindacati, sono una quindicina le persone che si sono dichiarate disponibili a lasciare l’azienda in questa prima tranche: più o meno un quarto del totale tra i 36 addetti diretti alla produzione e i 40 indiretti (tra impiegati e dirigenti).

Entro la fine del mese è previsto un incontro tra sindacati e azienda per definire il calendario ferie mentre non c’è ancora una data per la riunione del coordinamento di gruppo né per il tavolo di settore chiesto da Fim Fiom e Uilm e condiviso dal ministro (vedi EFA News dal titolo Electrolux, il Governo vara un tavolo di crisi).

"Purtroppo il mercato non riparte e anche la filiera sta iniziando a soffrire -sottolinea Roberto Zaami, della Uilm-. Tra i fornitori di Electrolux, con piccole aziende anche artigiane, ce ne sono diversi che hanno chiesto di accedere al Fis, il Fondo che interviene con gli ammortizzatori sociali nelle micro e piccole aziende che non hanno accesso alla cassa integrazione". Procedono, intanto, i lavori sulla linea che sarà dedicata alla nuova piattaforma di prodotto. "Non abbiamo dubbi sul fatto che gli investimenti a Porcia verranno completati -aggiunge Zaami-. Il fatto che questo accada rapidamente sarebbe un segnale rispetto alla ripresa del mercato che ancora non si vede. Porcia è stata penalizzata moltissimo dai problemi nella catena di approvvigionamento di componenti, non vorrei che questo si fosse trasformato in una perdita di quote di mercato".

fc - 29950

EFA News - European Food Agency
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