Val d’Enza: pubblico e privato insieme per la risorsa fluviale
Protocollo d'intesa a Reggio Emilia per riqualificazione e tutela da rischio idrogeologico
Una strategia comune per il torrente Enza, a partire dalle sue sorgenti in prossimità del crinale appenninico fino alla confluenza nel fiume Po, in comune di Brescello.
È stato presentato per la prima volta oggi a Reggio Emilia il Documento d’Intenti per il Contratto di Fiume Val d’Enza, promosso della Regione Emilia-Romagna e dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Erano presenti i Comuni e i partner istituzionali; successivamente, verrà illustrato anche alle associazioni interessate.
Si va, dunque, verso un accordo tra settori interessati e soggetti che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente per condividere una serie di obiettivi comuni: tutela della risorsa idrica, mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, riqualificazione degli ambiti fluviali e sviluppo del territorio.
Nel corso degli ultimi anni, peraltro, la Val d’Enza ha registrato una crisi di disponibilità idrica. Per affrontare il problema, tenendo conto anche delle condizioni che si potrebbero determinare per gli effetti del cambiamento climatico, la Regione – già nell’ottobre 2017 – aveva istituito il “Tavolo Tecnico Enza”, con l’obiettivo di mettere a confronto le esigenze del territorio e individuare possibili soluzioni.
“Vogliamo condividere una visione strategica dell’Enza, a partire dal confronto tra i soggetti coinvolti e dalla sua funzione di straordinaria risorsa naturale, ambientale e territoriale - ha sottolineato durante l’incontro Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente e alla Difesa del suolo -. L’obiettivo è realizzare una gestione del torrente integrando sicurezza idraulica, qualità dell’ambiente fluviale, qualità e disponibilità della risorsa idrica ai fini di un suo utilizzo efficiente e sostenibile, per farne leva di promozione, valorizzazione e attrattività dell’intero territorio del bacino”.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha ricordato i 3,2 milioni di euro sbloccati nei giorni scorsi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e richiesti dall’Autorità di Distretto per lo studio di fattibilità dell’invaso dell’Enza; risorse a cui si aggiungeranno i 300 mila euro già messi a disposizione dalla Regione per il completamento della progettazione.
Il Contratto di Fiume sarà aperto anche alle associazioni, a cui verrà presentato prossimamente il Documento d’Intenti. Il Contratto prevede un percorso aperto e inclusivo, con la realizzazione di una serie di analisi, l’elaborazione di un documento strategico e di un programma d’azione (che verrà via via monitorato). Le linee strategiche d’intervento per la Val d’Enza riguarderanno nello specifico le acque (qualità, disponibilità e usi), la sicurezza idraulica e il recupero idromorfologico, e la qualità del paesaggio fluviale (recupero e valorizzazione).
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