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CLARA MOSCHINI

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Semi nello spazio: una speranza per la sostenibilità

La prima fase dell'esperimento congiunto Fao-Aiea si concluderà a inizio aprile, con il ritorno della navetta

C'è grande attesa e speranza intorno all'esperimento agrario-spaziale condotto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) e dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Dovrebbe infatti rientrare per i primi di aprile la navetta con i semi inviati nello spazio quattro mesi fa. "L'innovativo esperimento mira a sviluppare nuove colture in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e contribuire a rafforzare la sicurezza alimentare globale - ricorda una nota della Fao -. Con una popolazione mondiale che si stima quasi raggiungerà i 10 miliardi entro il 2050, c'è una chiara necessità di soluzioni innovative attraverso una scienza e una tecnologia volte a produrre più cibo, nonché colture più resistenti e metodi di coltivazione più sostenibili".

I semi dei laboratori Aiea e Fao appartenenti alle varietà Arabidopsis e Sorghum sono in viaggio in una navetta cargo senza equipaggio dal Wallops Flight Facility della Nasa dal 7 novembre 2022. Mentre erano nello spazio, sono stati esposti a una serie di condizioni: una complessa miscela di fattori cosmici, radiazioni, microgravità e temperature estreme, all'interno e all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Al loro ritorno, gli scienziati del Centro congiunto Fao/Aiea di tecniche nucleari per l'alimentazione e l'agricoltura hanno in programma di coltivare i semi e selezionarli per individuare tratti utili per comprendere meglio le mutazioni indotte dallo spazio e identificare nuove varietà.

Nel corso di un convegno a Vienna, le due organizzazioni hanno fatto il punto della situazione sull'esperimento, illustrando agli addetti ai lavori l'impatto della scienza spaziale e delle tecniche nucleari sul miglioramento genetico delle piante. Ha dichiarato il direttore generale della Fao QU Dongyu all'incontro di Vienna. "Sono sbalordito dalla resilienza della natura ed emozionato dagli infiniti benefici che l'esplorazione dello spazio può apportare nel trasformare i nostri sistemi agroalimentari in modo che siano più efficienti, più inclusivi, più resilienti e più sostenibili in tutto il mondo". All'evento è intervenuto anche il direttore generale dell'Aiea Rafael Mariano Grossi, che ha detto: "Questa è la scienza che potrebbe avere un impatto reale sulla vita delle persone in un futuro non troppo lontano, aiutandoci a coltivare raccolti più forti e nutrire più persone".

"Gli scienziati dell'Aiea e della Fao - ha aggiunto Grossi - potrebbero aver già mutato i semi per 60 anni e creato migliaia di colture più forti che il mondo può utilizzare, ma questa è la prima volta che sperimentiamo un campo così eccitante come l'astrobiologia".

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EFA News - European Food Agency
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