La Gran Bretagna aderisce al Blocco commerciale trans-pacifico
L'obiettivo è ottenere tariffe zero sul commercio di formaggio, cioccolato, macchinari
Non del tutto soddisfatto della Brexit, il Regno Unito si unisce al blocco commerciale trans-pacifico. La nazione ha raggiunto infatti un accordo per entrare a far parte del blocco commerciale composto per ora da 11 paesi: l'obiettivo è approfondire i legami nella regione e rilanciare la propria economia. Il Cptpp, l'accordo globale e progressivo per il partenariato trans-pacifico comprende: Giappone, Australia, Brunei, Canada, Cile, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Secondo il governo britannico è la l più grande intesa commerciale dopo la Brexit ed è stata conclusa dopo due anni di negoziati da parte del Dipartimento per le imprese e il commercio.
Secondo il governo britannico, il blocco, che comprende più di 500 milioni di persone, potrebbe incrementare l'economia del Regno Unito di 1,8 miliardi di sterline all'anno nel lungo periodo: oltre il 99% delle esportazioni di beni del Regno Unito verso i Paesi del Cptpp (Comprehensive and progressive agreement for trans-pacific partnership) è ora ammissibile a tariffe zero, compresi prodotti come formaggio, cioccolato, macchinari, gin e whisky. E secondo il premier britannico Rishi Sunak l'accordo proteggerà le industrie e gli enti vitali del Regno Unito, tra cui l'agricoltura e l'Nhs, il National health service: i produttori lattiero-caseari, per esempio, potranno beneficiare di tariffe più basse sulle esportazioni di prodotti come formaggio e burro verso Canada, Cile, Giappone e Messico.
Il Regno Unito è il primo nuovo membro dalla creazione del Cptpp ma soprattutto sarà il primo membro europeo: con il suo apporto il pil combinato del blocco commerciale salirà a 11.000 miliardi di sterline (circa il 15% del totale globale). Tuttavia, sostengono gli esperti, i vantaggi economici derivanti dall'adesione al blocco sono generalmente valutati come modesti: il Paese ha già accordi di libero scambio con nove degli 11 membri del blocco. Il governo stesso ha stimato che l'accordo aggiungerà solo lo 0,08% al pil di sua maestà nel lungo periodo. In questo contesto, le motivazioni strategiche e diplomatiche sono di notevole importanza. Il primo ministro inglese Sunak ha affermato, tempo fa, che la Cina rappresenta una "sfida epocale" per l'ordine mondiale: e l'accordo, rammenta Sunak, mira proprio ad aumentare l'influenza del Regno Unito in una regione sempre più dominata dalla potenza economica dell'Asia orientale.
"Nel nostro cuore siamo una nazione aperta e libera di commerciare, e questo accordo dimostra i reali benefici economici delle nostre libertà post-Brexit -sottolinea Sunak-. Come parte del Cptpp, il Regno Unito si trova ora in una posizione privilegiata nell'economia globale per cogliere le opportunità di nuovi posti di lavoro, crescita e innovazione. L'adesione al blocco commerciale Cptpp -aggiunge-, pone il Regno Unito al centro di un gruppo dinamico e in crescita di economie del Pacifico, in quanto prima nuova nazione e primo Paese europeo ad aderire. Le imprese britanniche potranno ora godere di un accesso senza precedenti ai mercati dall'Europa al Pacifico meridionale".
EFA News - European Food Agency