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CLARA MOSCHINI

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Distribuzione moderna, vino e spumanti ancora in difficoltà

Come nel 2022, nel primo trimestre 2023 le vendite dei vini calano del 6,2%, le bollicine dello 0,5%

Si prolunga anche nel primo trimestre 2023 il trend negativo delle vendite di vini e spumanti nella Distribuzione moderna. L'andamento ha caratterizzato il 2022 ma la recente tendenza a una progressiva diminuzione dell’inflazione fa sperare in una ripresa nella seconda parte dell’anno. È quanto è emerso a Vinitaly nel corso della tavola rotonda su "Vino e distribuzione moderna", organizzata da Veronafiere.

La ricerca “Circana per Vinitaly” ha illustrato le vendite di vino e bollicine nella distribuzione negli Usa e in Germania nel 2022, paesi nei quali l’Italia risulta essere la nazione estera con la maggior quota sugli scaffali. Nel corso di una tavola rotonda, inoltre, sono state riassunte le classifiche dei vini più venduti nella distribuzione moderna in Italia. Al convegno hanno partecipato i rappresentanti di Federvini, Uiv, Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md. 

Dallo studio di Circana emerge che nel primo trimestre 2023, le vendite di vino calano a volume del 6,2% e quelle delle bollicine dello 0,5%. Nel 2022 le vendite di vino erano scese del 5,4% e quelle delle bollicine del 5% e le tensioni inflazionistiche hanno causato, anche nel primo trimestre del 2023, un sensibile aumento dei prezzi: +7% per il vino e +6,6% per le bollicine, cosa che ha portato a far registrare un aumento delle vendite a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine, dati considerati "ingannevoli" proprio per via dell’inflazione. Resta il fatto che il canale del vino e delle bollicine nella distribuzione moderna rimane comunque rilevante nel mercato italiano con 800 milioni di litri venduti per un valore di circa 3 miliardi di Euro nel 2022.

“Le possibilità di recupero del secondo semestre -sottolinea Virgilio Romano, business insight director di Circana- sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata; se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero nella seconda metà del 2023”.

Proprio il consumatore medio è il primo ad augurarsi una maggiore offerta a scaffale delle bottiglie scontate: nel 2022, infatti, vino e bollicine acquistati in promozione sono diminuiti di 17 milioni di litri, per un valore di 40 milioni di Euro persi rispetto al 2021. Il 2022 è stato complicato anche per le vendite delle bottiglie mdd, quelle a marca del distributore: il vino è sceso dell’8,8% e le bollicine del 4,7%, a volume. Vini e spumanti biologici rappresentano una quota minore di mercato nella distribuzione moderna ma vedono anche loro un calo: -5,1% vino, -4,1% le bollicine. Si vedrà se l’auspicato ritorno alla quasi normalità del mercato nel secondo semestre del 2023 e nel corso del 2024, porterà a una ripartenza del comparto o se si tratta di un rallentamento fisiologico.

“Le cantine devono decidere con molta attenzione in quali mercati investire e con quali clienti utilizzare la leva delle promozioni per riuscire a conciliare fatturati e marginalità -sottolinea Mirko Baggio responsabile vendite gdo di Villa Sandi e rappresentante di Federvini-. Il consumatore si è avvicinato al vino di fascia premium e la sfida nel 2023 sarà quella di riuscire ad intercettare la domanda, in crescita, di vini di fascia più alta”. 

“L'incertezza per i mesi a venire, quando arriveranno gli aumenti di prezzo dei listini, è alta -gli fa eco Luca Devigili, business development manager di Banfi, qui in rappresentanza di Uiv, Unione italiana vini-. In questo contesto, abbiamo una certezza: se ogni singolo attore perseguirà i propri obiettivi ignorando le criticità della filiera, i problemi che affronteremo saranno ben più ampi di quelli di cui parliamo ora".

“La riduzione della spinta promozionale è da ascriversi principalmente al completarsi del fenomeno inflattivo -aggiunge Simone Pambianco, category manager bevande di Conad-. Per far sì che le leva pricing e promozionale non diventino la discriminante del successo, in uno scenario in mutamento degli stili di consumo, dovremmo attenderci un ridimensionamento dei costi del fattore vetro”.

Un altro esperto di gdo come Francesco Scarcelli, responsabile reparto beverage di Coop Italia, sottolinea: “il vero aumento dei prezzi a scaffale è atteso nel 2023 e speriamo sia compensato da una ripresa della promozione che va guidata: se è sana indirizza al consumo consapevole e invita a provare nuovi prodotti, se invece è eccessiva crea fidelizzazione all'evento stesso dell’offerta e non al prodotto”.

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EFA News - European Food Agency
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