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CLARA MOSCHINI

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Piemonte, siccità drammatica: -40% di precipitazioni

Scende il bacino del Po: livelli costantemente inferiori ai minimi di riferimento

In Piemonte il mese di marzo 2023 ha registrato precipitazioni al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio quantificabile in circa -40%. Un dato vicino al record. A riportarlo sono i dati di Arpa Piemonte.

Analizzando l’anomalia delle precipitazioni dell’anno idrologico sull’intero bacino del Po, chiuso alla confluenza con il Ticino, si evidenziano deficit importanti, oltre il 50%, sulle pianure torinesi, cuneesi, in provincia di Asti e nel Biellese.

Per quanto riguarda le temperature si segnala un marzo caldo (anomalia positiva di oltre 1°C) che lo colloca al 9° posto tra i più caldi dal 1958. Le temperature nella parte centrale del mese sono risultate sostanzialmente in media ma in generale si è trattato dell’ennesimo mese con temperature medie sopra i valori storici: l’ultimo mese con temperature in linea coi valori di riferimento (1991-2020) è stato aprile 2022.

Il mese di marzo è stato per lo più avaro di neve nei settori meridionali che hanno però beneficiato maggiormente delle nevicate abbondanti a cavallo del mese di febbraio e marzo, mentre sui settori settentrionali da metà mese si sono registrati frequenti episodi nevosi a ridosso delle creste di confine che hanno favorito un incremento degli spessori al suolo. Situazione intermedia per i settori occidentali rispetto agli altri due, con nevicate contenute all’ inizio e frequenti episodi lungo le creste da metà mese.

I quantitativi di neve fresca cumulati per il mese di marzo risultano comunque sotto la media del periodo e si registra una intensa diminuzione degli spessori di neve al suolo in tutti i settori, soprattutto nelle stazioni al di sotto dei 2000m di quota.

Le portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario permangono ovunque al disotto dei valori medi storici di riferimento. I deficit più significativi si registrano nel bacino del Sesia (-85%), del Tanaro (-73%) e anche lungo l’asta del Po dove si passa da oltre il -70% di Torino a oltre il -60% a valle a Isola S. Antonio.

E' ormai da un anno che le portate medie mensili del Po nella sezione di chiusura del bacino piemontese, sono costantemente su valori inferiori a quelli minimi calcolati sul periodo di riferimento, con la sola piccola eccezione per i mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023 che registrano portate di pochissimo più alte delle minime ma comunque bel al disotto delle medie.

lml - 30637

EFA News - European Food Agency
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