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CLARA MOSCHINI

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Primo rapporto Fao sugli alimenti a base di cellule

"Attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare"

La Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, in collaborazione con l'Oms, l'Organizzazione mondiale per la sanità, ha pubblicato il primo rapporto globale sugli aspetti della sicurezza alimentare dei prodotti a base cellulare. Il rapporto mira a fornire una base scientifica per iniziare a stabilire quadri normativi e sistemi efficaci per garantire la sicurezza delle proteine alternative.

Il rapporto, intitolato "Aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base cellulare", comprende una sintesi delle questioni terminologiche rilevanti sui principi dei processi di produzione degli alimenti a base cellulare, sul panorama globale dei quadri normativi e sugli studi che sono stati effettuati in Israele, Qatar e Singapore "per evidenziare i diversi ambiti, strutture e contesti che circondano i loro quadri normativi per gli alimenti a base cellulare".

In un comunicato, la Fao sottolinea che "gli alimenti a base di cellule non sono alimenti futuristici: più di 100 aziende/start-up stanno già sviluppando prodotti alimentari a base cellulare pronti per la commercializzazione e in attesa di approvazione". Il rapporto afferma che queste innovazioni del sistema alimentare sono la risposta alle "enormi sfide alimentari" legate al fatto che la popolazione mondiale raggiungerà i 9,8 miliardi nel 2050. 

Poiché alcuni prodotti alimentari a base di cellule sono già in varie fasi di sviluppo, il rapporto afferma che è "fondamentale valutare obiettivamente i benefici che potrebbero apportare, nonché gli eventuali rischi ad essi associati, compresi i problemi di sicurezza e qualità degli alimenti". 

La pubblicazione include i risultati di una consultazione di 138 esperti condotta dalla Fao e tenutasi a Singapore nel novembre dello scorso anno, durante la quale è stata condotta un'identificazione completa dei pericoli per la sicurezza alimentare che ha riguardato quattro fasi del processo di produzione di alimenti a base cellulare: 

  • l'approvvigionamento delle cellule; 
  • la crescita e la produzione delle cellule;
  • la raccolta delle cellule;
  • la lavorazione degli alimenti. 

Gli esperti hanno convenuto che, mentre molti pericoli sono già noti ed esistono anche negli alimenti prodotti in modo convenzionale, potrebbe essere necessario concentrarsi sui materiali, gli input, gli ingredienti, compresi i potenziali allergeni e le attrezzature specifiche che sono più peculiari della produzione di alimenti a base di cellule.

Dal punto di vista terminologico, la Fao si riferisce ad "alimenti a base di cellule" ma il rapporto riconosce che due termini come "cultivated" e "cultured", che potremmo tradurre con "coltivato" e "ricavato da una coltura" sono comunemente usati dall'industria anche se hanno significati ben diversi: per questo la Fao esorta gli enti normativi nazionali a "stabilire un linguaggio chiaro e coerente per evitare errori di comunicazione che sono fondamentali per l'etichettatura".

Il documento afferma, inoltre, che nella maggior parte dei Paesi gli alimenti a base di cellule possono essere valutati nell'ambito delle normative esistenti sui nuovi alimenti, citando come esempi le modifiche apportate da Singapore alle proprie normative sui nuovi alimenti per includere gli alimenti a base di cellule e l'accordo formale degli Stati Uniti sui requisiti di etichettatura e sicurezza per gli alimenti ottenuti da cellule coltivate di bestiame e pollame. 

Secondo la Fao, "attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate".

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EFA News - European Food Agency
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