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CLARA MOSCHINI

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Copa-Cogeca, campagna contro le frodi sul miele

Il 46% dell'import non sarebbe conforme alle direttive Ue

Indicazione del Paese di origine del miele importato, con le percentuali che compongono le miscele. Ma anche migliore tracciabilità e un quadro europeo armonizzato per i test di laboratorio. Sono queste le richieste delle organizzazioni agricole europee Copa e Cogeca, che hanno lanciato una campagna di comunicazione sull'etichettatura trasparente con l'hashtag #HoneYstlabellingnow.

Il gruppo di lavoro sul miele di Copa Cogeca sta affrontando il tema dell'adulterazione del prodotto: secondo i risultati di uno studio condotto da Ue e Stati membri, il 46% del miele importato è sospetto di frode. 

Gli apicoltori professionisti europei sono in ginocchio, sottolinea l'organizzazione in un comunicato. "Ancora una volta, i cambiamenti climatici hanno colpito la produzione nel 2022 e i prezzi sono saliti alle stelle: diversi mercati europei importanti come l'Ungheria, la Spagna e l'Italia hanno smesso di funzionare -spiega la nota-. L'aumento dei prezzi di vendita degli apicoltori non viene trasferito al mercato, che preferisce il miele d'importazione più economico, oggi soprattutto dalla Cina, ma in futuro potrebbe essere in arrivo dal Vietnam e dall'India"

"Nei prossimi anni, quindi, l'Ue potrebbe perdere un terzo dei suoi alveari, con conseguenti ulteriori importazioni -aggiunge la nota di Copa Cogeca-. In questo contesto, la pubblicazione da parte dei servizi della Commissione europea di uno studio che dimostra una massiccia frode su questi mieli importati è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dei 320 campioni ricevuti dalle autorità competenti dei Paesi partecipanti 147, ossia il 46%, erano sospettati di non essere conformi alle disposizioni della direttiva europea sul miele". 

"I metodi ufficiali attualmente utilizzati -prosegue la nota- non sono adatti a rilevare tutte le frodi presenti. È necessario un panel completo di tecniche frequentemente aggiornate e validate per evidenziare il massimo delle frodi. Considerando inoltre che l'aggiunta di sciroppo di zucchero non copre altri tipi di adulterazione, come mieli immaturi, false denominazioni o l'aggiunta di coloranti, le frodi potrebbero essere ancora più massicce". 

Le soluzioni per affrontare questa frode massiccia, sottolineano da Copa-Cogeca, "sono note e devono essere attuate nell'imminente revisione della direttiva europea sul miele". È in questo contesto che l'organizzazione ha lanciato un appello alla mobilitazione a tutti gli apicoltori dell'Ue sui social media con l'hashtag #HoneYstlabellingNow. 

"La situazione è molto preoccupante e abbiamo bisogno di una risposta rapida da parte dell'Ue -spiega Stanislav Jas, presidente del gruppo di lavoro Miele del Copa-Cogeca-. Tutti gli apicoltori europei concordano sul problema e sulla necessità di grandi soluzioni europee alla luce della revisione in corso della direttiva sul miele".

"Chiediamo -conclude Jas- a tutti gli apicoltori di unirsi a noi attorno all'hashtag #HoneYstlabellingnow per spiegare la loro situazione attraverso i social network, per fornire esempi di contraffazioni e per ottenere un'etichettatura trasparente del Paese di origine su tutto il miele importato". 








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