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CLARA MOSCHINI

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Darfur: uccisi tre operatori del Programma Alimentare Mondiale

Il cordoglio di Cindy McCain: "Perdite inaccettabili, servono misure di sicurezza sul campo"

Sospese temporaneamente le attività umanitarie dell'organismo delle Nazioni Unite nel Paese africano.

Tre operatori del Programma Alimentare Mondiale (Wfp) hanno perso la vita a Kabkabiya, nel Darfur settentrionale, negli scontri tra l'esercito e le forze paramilitari. Dopo il golpe del 2021, avvenuto a due anni dalla destituzione del presidente Omar al-Bashir, le milizie stanno tentando di riprendere il controllo del territorio.

A seguito del tragico episodio, il Wfp ha temporaneamente sospeso il suo servizio umanitario in Sudan. La direttrice esecutiva dell'organismo delle Nazioni Unite, Cindy McCain si è detta "sconvolta e affranta" per la morte dei due operatori. "Le famiglie di questi operatori dediti al loro lavoro sono state informate, siamo al loro fianco e a quello dell’intera famiglia del Wfp in questo momento terribile", ha dichiarato McCain.

"Qualsiasi perdita di vite umane nel servizio umanitario è inaccettabile", ha aggiunto la direttrice esecutiva del Wfp, chiedendo "misure immediate per garantire la sicurezza di coloro che rimangono sul campo. Gli operatori umanitari lavorano nella piena neutralità e non dovrebbero mai essere un bersaglio".

Ricordando anche il danneggiamento riportato da un velivolo del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (Unhas), avvenuto il 15 aprile durante uno scontro a fuoco all'aeroporto di Khartoum, McCain ha rimarcato: "Le minacce alle nostre squadre rendono impossibile operare in modo sicuro ed efficace nel paese e svolgere il nostro importante lavoro".

Dopo aver ribadito la necessità di sospendere le operazioni umanitarie in Sudan, la direttrice esecutiva ha lanciato un appello: "Il Wfp è impegnato ad assistere il popolo sudanese che affronta una grave insicurezza alimentare, ma non possiamo svolgere il nostro lavoro salvavita se non sono garantite la sicurezza e la protezione dei nostri team e dei nostri partner".

"Tutte le parti - conclude McCain - devono raggiungere un accordo che garantisca la sicurezza degli operatori umanitari sul campo e consenta la continuità delle forniture di assistenza umanitaria salvavita al popolo sudanese, che rimane la nostra massima priorità".

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