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CLARA MOSCHINI

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Efsa: bisfenolo A un rischio per la salute

La sostanza è spesso presente nei contenitori di plastica per alimenti e bevande

L’esposizione al bisfenolo A (Bpa) tramite l'alimentazione costituisce un motivo di preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età. Dopo un’accurata valutazione delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, gli esperti dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) hanno riscontrato possibili effetti nocivi a carico del sistema immunitario.

La Commissione europea e le autorità nazionali esamineranno le misure normative adeguate a dar seguito alle risultanze del parere Efsa. Il Bpa è una sostanza chimica usata in genere in associazione con altre sostanze per produrre plastiche e resine.

Il Bpa rientra ad esempio nel policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida che si usa per produrre contenitori riutilizzabili per distributori d’acqua, bevande e conservazione di alimenti. Viene usato anche per produrre resine epossidiche impiegate in pellicole e verniciature interne per lattine e contenitori destinati a cibi e bevande.

Prodotti chimici come il Bpa utilizzato nei contenitori possono trasmigrare in quantità esigue verso gli alimenti e le bevande che essi contengono. Per questa ragione gli scienziati dell’Efsa ne rivedono periodicamente la sicurezza alla luce dei nuovi dati disponibili.

“Fin dalla nostra prima valutazione completa del rischio relativo alla sostanza (2006), i nostri scienziati hanno analizzato periodicamente e in modo molto approfondito la sicurezza del Bpa", ha dichiarato Claude Lambré, presidente del gruppo di esperti sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici (gruppo Cef) dell’Efsa.

“Per il riesame abbiamo vagliato una grande quantità di pubblicazioni scientifiche, tra cui oltre 800 nuovi studi pubblicati dal gennaio 2013. Questo ci ha permesso di orientarci tra notevoli elementi di incertezza circa la tossicità del Bpa - prosegue Lambré -. Nella milza abbiamo osservato un aumento della percentuale dei linfociti del tipo T helper. Questi svolgono un ruolo chiave nei nostri meccanismi cellulari immunitari e un aumento di questo tipo potrebbe portare allo sviluppo di infiammazione allergica polmonare e malattie autoimmuni”, ha aggiunto.

Il gruppo di esperti, nella valutazione dei rischi, ha inoltre preso in considerazione altri effetti potenzialmente nocivi per la salute dell’apparato riproduttivo, del sistema metabolico e per lo sviluppo dell’organismo.

La Commissione europea e i rappresentanti degli Stati membri dell'Unione Europea hanno il compito di fissare le soglie quantitative di una sostanza chimica che può trasmigrare dalle confezioni alimentari ai prodotti. Il parere scientifico dell’Efsa sul Bpa fornirà ora gli argomenti da dibattere tra i legislatori dell’Ue in ordine alle misure normative appropriate da adottare a tutela dei consumatori.

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EFA News - European Food Agency
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