L'inflazione rallenta ma quando si abbasseranno i prezzi?
Le aziende Usa rimandano i ribassi: in Europa la Bce teme impatto "eccessivo" sui consumatori
L'inflazione dei costi delle aziende sta rallentando ma i prezzi continuano a essere alti. Un meccanismo che non convince più di tanto a livello internazionale, a partire dagli Stati Uniti dove gli esperti di economia mettono in risalto che le principali aziende di beni di consumo del mondo stanno pagando meno le materie prime e l'energia ma potrebbe volerci ancora del tempo prima che gli acquirenti vedano i cartellini dei prezzi più bassi.
L'aumento delle spese per qualsiasi cosa, dall'olio di girasole al latte e al grano, ha colpito duramente l'industria dei beni confezionati negli ultimi due anni, spingendo le aziende ad aumentare i prezzi e contribuendo ad alimentare una crisi del costo della vita in molte parti del mondo. L'inflazione è aumentata durante la pandemia covid-19 ed è stata esacerbata dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che ha portato i prezzi dell'energia a livelli record lo scorso anno. Da allora, tuttavia, i costi dell'energia sono scesi, mentre i prezzi globali di alcune materie prime stanno aumentando più lentamente.
In Europa, è la Banca centrale europea a temere che se l'inflazione alimentare continuerà ad accelerare, avrà un impatto eccessivo sui consumatori, modificando potenzialmente il comportamento di spesa, facendo pressione sulla domanda di salari e influenzando i tassi di interesse.
Aziende come Procter & Gamble, Reckitt Benckiser e Danone, sostengono gli esperti, hanno continuato ad aumentare fortemente i prezzi nel primo trimestre, anche se i costi dei fattori di produzione stanno diminuendo. Juergen Esser, direttore finanziario di Danone ha dichiarato agli analisti, commentando i risultati del primo trimestre 2023 (vedi EFA News) che, mentre il costo del lavoro, i prezzi del latte liquido e dello zucchero sono aumentati, alcuni altri costi sono diminuiti: quindi, dice, "ci aspettiamo che l'inflazione diminuisca nel corso dell'anno". Il produttore dello yogurt Activia e dell'acqua Evian, lo ricordiamo, ha aumentato i prezzi del primo trimestre del 10,3% e il volume/mix è aumentato dello 0,2%.
A febbraio, aziende come Unilever hanno riconosciuto che il settore aveva superato "il picco dell'inflazione, ma non ancora il picco dei prezzi". Da allora, diverse società hanno effettuato aumenti di prezzo quasi record: il gigante delle bevande Coca-Cola ha dichiarato che i prezzi medi di vendita sono aumentati dell'11% nel primo trimestre (vedi EFA News), mentre la rivale PepsiCo ha dichiarato che i suoi prezzi sono aumentati del 16% (vedi Efa News).
Molti operatori del settore hanno acquistato gli ingredienti con largo anticipo, quando i prezzi erano più alti, quindi ci vorrà del tempo prima che questo si riversi sugli scaffali dei supermercati. "Tendiamo ad acquistare le materie prime con nove o dodici mesi di anticipo -spiega il direttore finanziario di PepsiCo Hugh Johnston-. Ogni volta che c'è un aumento dei prezzi delle materie prime, ci colpisce un po' più tardi, e quando c'è una diminuzione dei prezzi delle materie prime, sentiremo anche i benefici di quella diminuzione un po' più tardi".
EFA News - European Food Agency