Campari chiude il primo trimestre del 2023 con un utile prima delle tasse di 133,6 milioni di euro, in crescita del 24,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, e ricavi aumentati del 24,9%, attestandosi a 667,9 milioni (+19,6% su base organica).

"In termini organici, il risultato positivo delle vendite ha beneficiato della tempistica dei molteplici cicli di aumenti prezzo effettuati nell’anno precedente nonché da effetti temporanei che includono diverse tempistiche degli ordini di vendita e la Pasqua anticipata", si legge in una nota. L'Ebit rettificato è salito del 39,4 dollari a 159,3 milioni. L’utile di Gruppo prima delle imposte-rettificato è stato di 139,2 milioni di euro, in aumento del +24,6% rispetto al primo trimestre 2022.

"Guardando al resto del 2023, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva dello slancio del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato grazie alla forza dei nostri marchi, e al buon andamento del canale on-premise" e "confermiamo la previsione di margine Ebit-rettificato stabile in percentuale sulle vendite nette a livello organico nel 2023 su base annuale", ha dichiarato l'amministratore deelgato Bob Kunze-Concewitz che sul "medio periodo" auspica "di continuare ad ottenere un forte miglioramento organico delle vendite e del mix, generando un'espansione organica della marginalità".

L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (29% del totale) è cresciuta del +23,5%. Il mercato principale nell’area, l'Italia, è cresciuto del +21,6% nonostante la base di confronto sfavorevole (+70,2% nel primo trimestre 2022), beneficiando dell’intero effetto degli aumenti prezzo effettuati l’anno scorso. Le vendite nell’area Americhe (47% del totale) sono cresciute a livello organico del +19,5%. Il mercato principale del Gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +23,0%.