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CLARA MOSCHINI

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Cibo sintetico: anche il Veneto dice "no"

Consiglio Regionale vota mozione a difesa delle eccellenze locali

Oltre al governo nazionale, contro il cibo sintetico si stanno muovendo le Regioni. Dopo il documento della Conferenza delle Regioni dello scorso 19 aprile, si è espresso anche il Consiglio Regionale del Veneto con una mozione votata ad ampia maggioranza. "Se la dieta mediterranea e il valore dei nostri prodotti tipici vengono messi sotto attacco dal cibo sintetico, noi, in qualità di rappresentanti istituzionali, abbiamo il dovere di reagire. L'approvazione a maggioranza della mia mozione va in questo senso: il Veneto difende i suoi produttori e i suoi consumatori, i prodotti locali sono sinonimo di qualità e tradizione", è stato il commento a caldo del consigliere Alberto Villanova, presidente dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta e primo firmatario del provvedimento regionale.

Secondo Villanova, "ci sono grandi multinazionali, per lo più dislocate nel Nord-Europa, che vorrebbero farci credere che il nostro olio di oliva, il nostro latte o la nostra carne siano equivalenti ai loro prodotti fatti in provetta. L'Europa, purtroppo - rimarca il consigliere regionale - ancora una volta si rende complice di questo progetto: invece di tutelare i prodotti locali che danno lavoro e sono patrimonio di tradizioni e qualità, preferisce favorire un disegno globale finalizzato a smantellare il nostro modello agricolo e alimentare, il tutto dimenticando, però, che la dieta mediterranea è riconosciuta universalmente come un baluardo di salute e benessere". 

L'auspicio di Villanova è che "grazie alla mozione approvata oggi in Consiglio regionale del Veneto, il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si faccia portavoce, soprattutto in Europa, della volontà del Veneto: bisogna fermare il cibo sintetico tutelando la salute dei nostri concittadini e il lavoro di migliaia di aziende agroalimentari".

L'approvazione della mozione in Consiglio Regionale ha riscosso il favore di Coldiretti Veneto che, in una nota, sottolinea: "Difendere a livello europeo le identità produttive e la storia che c’è dietro ad ogni prodotto tipico è un nostro dovere che non può prescindere dal tenere una posizione ferma contro produzioni di laboratorio che, peraltro, non danno garanzie in termini di sicurezza alimentare".

"Il Veneto deve ribadire il suo fermo no e lo fa oggi, difendendo il patrimonio agroalimentare regionale – ricorda Coldiretti Veneto – che conta 380 Pat (Produzioni agroalimentari tradizionali) 18 Denominazioni di Origine Protetta, 18 ad Indicazione Geografica Protetta e 5 specialità tradizionali garantite a cui si aggiungono 14 vini Docg, 29 Doc e 10 Igt. La Regione Veneto è la prima in Italia per quanto riguarda il fatturato proveniente da prodotti IG con un impatto economico pari a 3,7 miliardi di euro valore della produzione ed oltre 7 miliardi di produzione lorda vendibile. Dal punto di vista della zootecnica Coldiretti precisa che Veneto si concentra il 40% degli allevamenti avicoli italiani, oltre il 15% di quelli bovini e il 10% di quelli suini”.

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EFA News - European Food Agency
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